20 dicembre 2018

Istruzioni per il futuro. L’archivio condiviso di ATRII fa nuovi passi, da Varese a Lissone

 

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Il tema della raccolta, conservazione, diffusione delle informazioni e dei dati sensibili è di scottante attualità, così come il sempre più crescente entusiasmo verso la traduzione in digitale delle banche dati, utilità che però si scontra con la sempre più rapida obsolescenza di hardware e software. Come coniugare allora la conservazione degli oggetti della memoria con l’epoca dell’informazione e della accessibilità digitale? Lo statement del progetto di ricerca ATRII-Archivio aperto sembra suggerire una soluzione: «Un archivio formale, architettonico ma emotivo, artistico ma estremamente concreto e tangibile. Un lavoro che duri nel tempo, come delle istruzioni per il futuro». 
Un archivio per il futuro, quindi, un contenitore ma anche uno strumento che permette un reale e continuo confronto tra artisti, pubblico e istituzioni. Uno stimolo per innescare un processo creativo di condivisione e rigenerazione degli spazi urbani, dei territori, del patrimonio culturale. Una metodologia di lavoro che cresce in continuazione, contaminandosi di artista in artista, di abitanti in abitanti. ATRII è un’associazione e un progetto collettivo che indaga, attraverso l’arte contemporanea, il concetto di spazio condiviso da un punto di vista processuale e teorico. Il progetto parte da Milano, città famosa per i suoi atrii, intesi come luoghi fisici e sociali fondamentali da un punto di vista storico, architettonico e di scambio umano, per estendersi ad altre città. 
Di base è un lavoro corale, site and community specific, che si realizza a partire dal dialogo diretto fra l’artista, il luogo e la comunità che lo attraversa. La ricerca, ovvero il processo creativo che l’artista mette in atto per arrivare all’idea di opera finale, è presentata liberamente attraverso una restituzione pubblica di appunti, disegni, fotografie, testi o qualsiasi altro supporto che l’artista scelga, con l’unico vincolo di produrre e lasciare materiale compatibile con l’archiviazione autonoma e fruibile dal pubblico. Un dialogo fra sistemi e strumenti, quindi, dalla carta al bit, dai bit alle opere reali. 
Abbiamo avuto modo di conoscere da vicino il lavoro di ATRII durante la scorsa Milano Digital Week 2018, in occasione di #ITISJUSTAFACADE, intervento permanente organizzato e promosso per la Cittadella degli Archivi di Milano. Il progetto, nato in collaborazione con Francesco Martelli, Direttore della Cittadella degli Archivi di Milano, e a cura di Alice Pedroletti e Martina Sacchi, ha coinvolto i ragazzi della classe IV B pg del Liceo Artistico di Brera all’interno del programma di Alternanza Scuola-Lavoro in una serie di incontri sulla tematica dell’archivio come strumento di indagine storica ma anche artistica, incontrando professionisti della produzione e della comunicazione del mondo dell’arte, per riuscire a comprendere i processi che riguardano la realizzazione di un’opera pubblica e la sua commissione da parte di un ente. 
Fra gli oltre 300 eventi promossi, con una pertinenza delicata e discreta #ITISJUSTAFACADE ha saputo sollevare e affrontare in maniera diretta, puntuale e fuori dal coro una delle questioni sempre più preponderanti della contemporaneità in epoca di rivoluzione digitale: il tema della conservazione storica della memoria, nelle sue declinazioni di concretizzazione, permanenza, obsolescenza, accessibilità, tutela e, perché no, sacralità. 
Dal novembre 2016 l’Archivio Aperto di ATRII ha trovato sede presso la Cittadella degli Archivi di Milano come primo esperimento di archivio dinamico ad essere inserito in un archivio civico storico. I progetti degli artisti sono qui poi raccolti, consultabili, in un archivio rivolto al futuro. L’archivio è nato da un’idea di Alice Pedroletti in dialogo con il Direttore della Cittadella che invitò l’artista a presentare un progetto che si relazionasse con il luogo. Nel giro di due anni la modalità di lavoro laboratoriale, di autoformazione e ricerca, è divenuta una metodologia con cui gli artisti lavorano e progettano, in dialogo tra loro e con i territori su cui si muovono. 
Domenica, 28 ottobre ATRII è arrivato a Varese per SSSSSSS, intervento a cura di Pedroletti e Lucia Veronesi pensato per il cortile-atrio di Yellow, spazio indipendente da sempre dedicato alla pittura contemporanea e alle sue declinazioni. Per questa occasione il collettivo ha invitato diversi artisti, aprendo la collaborazione fra nomi “vecchi e nuovi”: uno di questi è Natan Singaglia, sound artist e visualist con un forte background in musica, danza contemporanea, AV performance e generative code, la cui recente poetica si incentra sulla creazione di installazioni interattive site-specific. Co fondatore degli Abstract Birds, fra il 2011 e il 2014 Sinigaglia ha collaborato con Quayola nella creazione di live act e installazioni multimediali, partecipando ai maggiori festival di settore. 
Ispirandosi agli scritti di Byung-Chul Han, al suo libro intitolato “Il profumo del tempo”, per SSSSSSS il suo intervento installativo utilizza un sensore kinect per scansionare lo spazio espositivo in tempo reale; tramite un software custom made, l’azione si concentra sulla scena tridimensionale rilevata dal sensore, rimuovendo dallo spazio tutto ciò che non persiste per più di una certa durata di tempo. Solo il permanente ha il tempo di “affondare” nel profondo tessuto armonico dello spazio, d’entrare in relazione con esso, percependone e determinandone le dinamiche ampie, le stagioni, quasi del tutto invisibili allo sguardo. Le rielaborazioni grafiche e dinamiche, i visual dello spazio modificato sono stati proiettati in tempo reale. 
Dopo l’inaugurazione di domenica 28 ottobre sono stati re-installati come opere all’interno dello spazio Yellow, restituendo un idea di mock-up e progetto pronto per essere archiviato, in linea con la metodologia di Atrii. L’opera di Andrea Grotto, infine, è stata portata a Milano alla Cittadella degli Archivi, dove verrà installata come opera permanente, disponibile come materiale fisico d’archivio ad essere studiata, rielaborata, esposta, memorizzata. 
IL 2019 vedrà ATRII al museo Lissone per un nuovo progetto a cura di Gianni Moretti e Alice Pedroletti che selezioneranno alcuni nuovi artisti in collaborazione con Alberto Zanchetta, Direttore del Mac. Sarà il primo intervento in un Museo da parte del Collettivo. (Federica Patti
In alto: ATRII, Alice Pedroletti, Lucia Veronesi. (cose)rose, 2018

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