22 dicembre 2018

Lucio Fontana e Leonardo da Vinci, in dialogo. Presentato il nuovo anno espositivo di Milano

 

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Sarà Leonardo da Vinci la figura iconica del programma espositivo che, nel corso del 2019, coinvolgerà gli spazi del Comune di Milano. Il calendario è stato annunciato a Palazzo Reale, dal sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno e che il protagonista fosse proprio lui non poteva essere un mistero, visto che l’anno nuovo sarà caratterizzato dalle celebrazioni del cinquecentenario della morte, che si svolgeranno in tutto il mondo e Milano, che si può considerare come una sorta di seconda casa del genio vinciano, non può mancare all’appuntamento. Dal Castello Sforzesco a Palazzo Reale, fino al Museo del Novecento, tante saranno le attività, che riguarderanno anche altre esperienze artistiche e culturali. 
Il Castello Sforzesco, oltre a riaprire al pubblico la Sala delle Asse con un intervento multimediale che guiderà i visitatori nella lettura della grandiosa opera ideata per celebrare Ludovico il Moro, proporrà ai visitatori un tour virtuale alla scoperta dei luoghi di Leonardo a Milano, così come l’artista li doveva vivere durante i suoi soggiorni milanesi. Nella Sala dei Ducali, inoltre, sarà esposta una selezione di disegni originali di Leonardo, di leonardeschi e di altri artisti del Rinascimento, provenienti da importanti istituzioni italiane e straniere e legati all’iconografia della Sala delle Asse, in particolare del Monocromo e delle straordinarie tracce di disegno preparatorio emerse recentemente sulle pareti dopo i lavori di studio e restauro. 
Palazzo Reale presenterà il consueto parterre di grandi nomi: Antonello da Messina, il 21 febbraio, Jean-Auguste-Dominique Ingres, il 9 marzo, Giorgio De Chirico, il 25 settembre, Emilio Vedova, a novembre. Sempre a Palazzo Reale, si festeggerà un altro anniversario: il centenario delal nascita di Federico Fellini. A dicembre 2019, una mostra a cura di Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia, dedicata al grande regista, con disegni originali, costumi di scena, oggetti dei film, copioni, fotografie. 
Coerenti con la loro missione identitaria, i progetti espositivi di Museo del Novecento, GAM e PAC approfondiscono alcuni artisti protagonisti di quel tratto di storia dell’arte di cui sono specialisti. Al Museo del Novecento troviamo Filippo De Pisis, Adriana Bisi Fabbri, Remo Bianchi, Renata Boero, Marinella Pirello e Lucio Fontana – quest’ultimo, per la mostra che aprirà il 14 giugno, a cura di Davide Colombo, protagonista di un dialogo con Leonardo – artisti che hanno vissuto e operato in quel periodo di grande vivacità creativa. Alla GAM-Galleria d’Arte Moderna, partendo dal marmo della Vestale, tra i capolavori di Antonio Canova esposti in Galleria, una mostra ricostruisce la genesi e l’evoluzione delle “teste ideali”, un filone fortunatissimo in cui lo scultore indaga le infinite variazioni del bello ideale. Il PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea dedicherà al suo stesso progettista, Ignazio Gardella, una mostra in apertura il 16 dicembre e a cura di Leonardo Cavalli. Gardella, ingegnere, architetto e designer, nel 1948 vinse il concorso di progettazione per la trasformazione delle vecchie stalle della Villa Reale di via Palestro in uno spazio espositivo moderno e flessibile, in grado di ospitare la collezione civica di opere del XX secolo. 
Anche il MuDeC-Museo delle Culture prosegue la strada di approfondimento delle relazioni tra mondi diversi con un progetto espositivo che indaga il rapporto tra impressionismo e giapponismo, ed è sempre l’Estremo Oriente il riferimento del confronto culturale all’interno del progetto espositivo dedicato a Roy Lichtenstein, in apertura il 1 maggio, a cura di Gianni Mercurio
E si guarda anche un po’ più in là, al 2020, che è stato annunciato come l’anno dedicato alla creatività femminile e che vedrà, oltre alla mostra di Palazzo Reale dedicata alla Pop Art, la retrospettiva di Maria Lai al Museo del Novecento, la prima personale in Italia dell’artista cubana Tania Bruguera al PAC e una mostra dedicata alle donne nelle avanguardie russe del Novecento.

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