10 gennaio 2019

“Bauhaus 100”. Buon compleanno modernità

 

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Una delle celebrazioni più imponenti del 2019, per ampiezza ed enti coinvolti, è il centesimo anniversario della fondazione del Bauhaus a Weimar ad opera di Walter Gropius, la scuola di arti applicate destinata a influenzare in modo totale il concetto, la forma e l’estetica della modernità. I siti collegati a vario modo al Bauhaus sono, solo in Germania, numerosissimi e a modo proprio ciascuno parteciperà alle celebrazioni. Le città che hanno sono state sede del Bauhaus stanno rinnovando i musei dedicati al Bauhaus: a Dessau si sta concludendo la realizzazione di un nuovo edificio progettato dal barcelloneta Gonzaléz Hinz Zabala, a Weimar un nuovo museo della berlinese Heike Hanada, mentre a Berlino (dove i lavori saranno ultimati nel 2022) si sta procedendo a importanti restauri e ampliamenti del Bauhaus Archiv – Museum für Gestaltung. In un’intervista pubblicata su Exibart onpaper numero 98 (2017) la direttrice della Bauhaus Dessau Foundation, Claudia Pereen, ci aveva anticipato che le celebrazioni per questo anniversario sarebbero state estremamente variegate, proprio per il numero di enti e istituzioni partecipanti, spesso in modo indipendente. Ciò che accomuna le grandi istituzioni è la volontà di celebrare non solo l’immenso patrimonio architettonico, archivistico e sperimentale lasciato dal Bauhaus, ma approfondire il suo peso e il suo valore per la contemporaneità attraverso una rilettura in prospettiva storica. Una serie di eventi che, secondo Lonely Planet, valgono alla Germania il secondo posto degli Stati più interessanti da visitare nel 2019. Sul sito ufficiale dedicato alle celebrazioni si possono seguire le celebrazioni: www.bauhaus100.de
Tra i tantissimi eventi che si sonderanno per tutto il 2019 artnet.com ha stilato una classifica dei cinque appuntamenti imperdibili per catturare lo spirito dei festeggiamenti e l’anima del Bauhaus, si parte a gennaio, dal 16 al 24, con l’”Opening Festival” alla Akademie der Künste di Berlin, un festival di nove giorni ispirato ai leggendari party al Bauhaus, che si concentrerà sull’arte scenica, passando per gli esperimenti musicali, aspetti a cui il movimento dedicò grande attenzione e sperimentazione. Il secondo evento segnalato è “Bauhaus and America. Experiments in Light and Movement”, fino al 10 marzo al LWL-Museum für Kunst und Kultur di Münster (dove la mostra ha aperto i battenti lo scorso novembre): una mostra concentrata sugli artisti che a causa della situazione politica europea dopo il 1933 emigrarono negli Stati Uniti. L’evento espositivo include prestiti da musei come il J. Paul Getty Museum in Los Angeles, the Centre Pompidou in Paris, and the Tate in London. La mostra espande il suo sguardo fino alla contemporaneità con lavori di James Turrell, Marcel Dzama, Barbara Kasten e Daria Martin. Al terzo posto c’è il “Grand Tour of Modernism”, un sito interattivo che mappa significative testimonianze del Bauhaus e dell’architettura modernista in Germania, selezionati da una giuria di esperti. Il sito, oltre alle informazioni sulla storia degli edifici, offre anche continui collegamenti tra le sperimentazioni del Bauhaus e gli aspetti dell’abitare contemporaneo in cui si ritrovano. La classifica prosegue con “Bauhaus Imaginista (Berlin Chapter: Still Undead”)”, dal 15 marzo al 10 giugno alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino, che entra nel vivo del progetto “Bauhaus Imaginista”, che iniziato nel 2018 vuole esplorare la storia del Bauhaus in tutto il pianeta, indagando contatti e scambi con altri movimenti con intenti simili al di fuori dell’Europa. Il progetto, curato da Marion von Osten e Grant Watson, conta attualmente collaborazioni, tra i vari Paesi, con Cina, Giappone, Russia e Brasile. La classifica si conclude con “Loheland turns 100. An exemplary women’s project in the context of Bauhaus”, una mostra in collaborazione con il Vonderau Museum Fulda dedicata ad un avanguardistico progetto pedagogico per sole donne che prese avvio nel 1919 e che aveva molti punti di tangenza con le idee pedagogiche del Bauhaus, soprattutto nell’approccio olistico al corpo, all’arte, all’artigianato e alla natura.
Alla fine delle celebrazioni, nel 2020, vedrà la luce il progetto la “Strada del Modernismo”, che prima riguarderà la Germania e via via tutta Europa e avrà una guida stampabile e un’app che guideranno gli appassionati. (Silvia Conta) 
Fonte: Artnet 

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