14 gennaio 2019

Arte in sinagoga e musiche dai campi di sterminio. Gli eventi per la Giornata della Memoria

 

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Anche nel corso drammi più efferati, quando l’umanità entra in contatto con la follia, c’è sempre un’altra storia da raccontare e, spesso, può diventare un’opera d’arte, che sia canto o scultura. Dal 15 al 27 gennaio, tanti saranno gli appuntamenti che caratterizzano la Giornata della Memoria, per mantenere vivo il ricordo della Shoah, tra mostre, concerti, letture e seminari. 
Ad aprire il calendario delle celebrazioni, il 16 gennaio 2019, Libero è il mio canto. Musiche di donne deportate, concerto ideato da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, che avrà luogo all’Auditorium Parco della Musica, sala Sinopoli, alle 20.30, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Università Ebraica di Gerusalemme e Rai Cultura. Durante la Seconda Guerra Mondiale, internate nei lager tedeschi, nei gulag russi, nei campi giapponesi e africani, moltissime donne di ogni età, madri, spose, ragazze, composero musica, a volte con il consenso dei loro aguzzini, a volte segretamente. E oggi, queste opere saranno ascoltate in prima assoluta a Roma, Le compositrici, cancellate dalla storiografia ufficiale, sono state scoperte grazie al meticoloso lavoro del curatore del concerto, Francesco Lotoro, che da trent’anni raccoglie in tutto il mondo le musiche scritte da deportati e prigionieri nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Un patrimonio musicale che conta, a oggi, 8mila opere musicali e 10mila documenti e che per la maggior parte è inedito e sconosciuto. 
Diciotto i canti che torneranno a vivere in questa occasione, avvalendosi di un eccezionale cast di interpreti, come Cristina Zavalloni, Paola Pitagora, Michal Rovner, Aviva Bar-On, deportata poco più che decenne nel campo di concentramento di Theresienstadt e fortunosamente sopravvissuta, il Coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto dal M° Ciro Visco, l’Ilse Weber Choir preparato da Anna Maria Stella Pansini, e la Legerkapelle.
Il 20 gennaio aprirà invece “ARTE IN MEMORIA 10”, la decima edizione della rassegna biennale di arte contemporanea, ospitata fino al 14 aprile 2019, nella Sinagoga di Ostia antica. A cura di Adachiara Zevi, la mostra vedrà come protagonisti gli artisti Ruth Beraha (Milano, 1986), Norbert Hinterberger (Altmünster, Austria, 1949), Zbigniew Libera (Pabianice, Polonia, 1959), Karyn Olivier (Trinidad e Tobago, 1968) che, così come i 46 artisti che hanno esposto nelle 9 edizioni precedenti, creeranno un lavoro appositamente per il luogo sul tema della memoria. Si tratta di grandi installazioni collocate negli spazi della Sinagoga: la lunghissima rotaia di Libera, a fianco del cancello; il grande muro-lavagna di Olivier, lungo la cancellata che separa la Sinagoga dalla strada ad alta percorrenza; la grande buca dove è caduto Golia colpito da Davide, di Beraha; l’anomalo capitello poggiato da Hinterberger in prossimità delle quattro alte colonne all’ingresso della Sinagoga. 
A memoria dell’iniziativa e come abbrivio di una possibile collezione di opere d’arte contemporanea in un sito archeologico, hanno donato il loro lavoro, al termine di ciascuna edizione, Sol LeWitt, Gal Weinstein, Pedro Cabrita Reis, Liliana Moro, Michael Rakowitz, Stih&Schnock, Ariel Schlesinger e Horst Hoheisel. L’idea nasce dalla storia della Sinagoga di Stommeln, in provincia di Colonia, sopravvissuta al nazismo dove, dal 1990 ogni anno un artista è invitato a creare un lavoro originale per il luogo. Perché la memoria delle tragedie trascorse, recenti e in atto non si risolva nelle commemorazioni e nei discorsi rituali di un giorno.

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