26 gennaio 2019

La barca alla deriva di Schiele all’incanto

 

di

“A seguito di una serie di mostre allestite dai musei di tutto il mondo per celebrare il centenario della morte di Egon Schiele, siamo lieti di proporre in asta un lavoro che, come i suoi paesaggi urbani e i suoi ritratti, rappresenta un’immagine straordinariamente moderna. L’arte tedesca e austriaca è ancora una volta sotto ai riflettori, con i collezionisti che affermano il loro interesse in rare e potenti opere Espressioniste, come testimoniato nella nostra asta di New York a novembre dove non solo un paesaggio di Schiele è stato aggiudicato, per il doppio della sua stima più bassa, a 24.6 milioni di dollari ma sono stati battuti anche nuovi record per for Oskar Kokoschka, Ludwig Meidner ed è stato realizzato un prezzo straordinario per un olio di Ernst Ludwig Kirchner”. Queste le parole di Helena Newman, Worldwide Head of Sotheby’s Impressionist & Modern Art Department & Chairman of Sotheby’s Europe. Realizzato nel 1912, Triestiner Fischerboot (Trieste Fishing Boat) occupa una posizione speciale all’interno della produzione di Schiele, essendo stato dipinto dopo il breve periodo di detenzione dell’artista nella prigione di Neulengbach in Austria. Nell’estate dell’anno precedente, Schiele e la modella Wally Neuzil si stabilirono a Neulengbach alla ricerca di nuova ispirazione, ma lo stile di vita bohémien dell’artista scandalizzava i suoi vicini più conservatori. La coppia si trovò in una posizione scomoda quando la figlia di un ufficiale di marina in pensione chiese il loro aiuto per fuggire e, sebbene i due riportarono la giovane dai genitori, l’artista venne arrestato e processato. La barca alla deriva può essere quindi vista come un simbolo dello stato d’animo dell’artista in quel periodo della sua vita. 
Rimasto in una collezione privata dal 1962, il quadro verrà presentato all’asta per la prima volta come uno degli highlights della Impressionist & Modern Art Evening Sale di Sotheby’s a Londra, il 26 febbraio con una stima tra 6 milioni e 8 milioni di sterline. 
Il primo proprietario dell’opera è stato Heinrich Böhler, proveniente da una nota famiglia di mecenati, che era stato presentato a Schiele nel 1914 da Josef Hoffmann, il celebre architetto, fondatore della Secessione viennese. Poco dopo, l’artista assunse Böhler come studente, ma il loro rapporto andava al di la del semplice rapporto tra maestro e allievo: Böhler in seguito continuò a fornire a Schiele colori, tele e modelle, diventando un grande collezionista delle opere dell’artista.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui