23 gennaio 2019

Un assaggio del ricco programma di Art City 2019 a Bologna, dal Mambo all’Esprit Nouveau

 

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Si può definire un programma importante, quello di ART CITY 2019 che, da quest’anno, diventa anche art-week, identificando un prolungamento nel tempo della manifestazione che, a dire il vero, sfora anche la settimana. Un settimo anno che si preannuncia fortunato per l’evento, che è giovane e ricco di appuntamenti di vario genere, che invadono pacificamente la città di Bologna. Sono ben diciotto quelli ART CITY, ai quali si affianca un numero corposo di incontri collaterali denominati ART CITY Segnala, che portano colore in una città che ne ha già tanto e aggiungono “quel non so che”. Magari quel senso di aggregazione che l’arte contemporanea sa dare. 
È una Manifestazione, ART CITY che non solo coinvolge gli addetti ai lavori, ma invita i cittadini alla partecipazione e attira il turismo. 
Il format è quello che è stato presentato con successo nel 2018, ciò significa che c’è uno Special Project contornato da diciassette Main Projects curatoriali e site specific. Questi diciotto progetti, pensati con volontà e impegno, permettono l’esplorazione di forme ed espressioni d’arte sempre più all’avanguardia. 
Lo Special Project si terrà nell’iconico Padiglione dell’Esprit Nouveau – replica esatta di un edificio progettato da Le Corbusier – e coinvolgerà il pubblico nell’azione, con la performance Anthopometry di Les gens d’Uterpan. La compagnia di danza formata nel 1994, a Parigi, dal duo di coreografi Annie Vigier e Franck Apertet presenterà un’”architettura in movimento” che s’insinuerà tra i visitatori e li stupirà anticipando i loro movimenti. 
I Main Project sono veramente interessanti e ne citiamo alcuni. Mika Rottenberg al MAMbo presenta la sua prima personale in un’istituzione museale in Italia, nella sala delle Ciminiere. 
E passiamo alla notte più attesa dell’art-week di ART CITY Bologna, la ART CITY White Night, un ritorno gradito, per l’appuntamento del sabato sera al MAMbo, si parte alle ore 20 con Abstract-house set del dj e produttore statunitense Huerco S a cura di Locomotiv Club. Precede il dj Messnr, con un progetto di stratificazione di tracce che vengono a sovrapporsi accingendo da internet. A conclusione Mayo Soulomon, dj e producer, fondatore e membro del collettivo Almost Black
La più ampia retrospettiva mai organizzata in Italia di Goran Trbuljak, artista di origine croata, è a Villa delle Rose. Mentre bisogna rivolgersi al MAST per poter vedere la personale fotografica di Thomas Struth. All’Oratorio S.Filippo Neri si trova la delicatezza nella mostra “Collection de Nuages” di Leandro Erlich
Tanto altro c’è da visitare e gustare e non finisce qui, perché Arte Fiera ha fatto in modo di favorire i visitatori con iniziative, per esempio la CARD di Bologna Welcome, volte alla convenienza, per visitare la Fiera e i Musei Bolognesi e, con la sponsorizzazione di Hera, ha creato un tabloid che si trova nei punti nevralgici dell’arte in in quel di Bologna. 
Quindi si parte con l’inaugurazione delle Gallerie il 25 di gennaio e si arriva fino al 3 di febbraio 2019.
 Maggiori informazioni qui. (Eugenia Neri
In home: Mika Rottenberg, Tropical Breeze (video still), 2004 Installazione video a canale singolo 3’ 45” Dimensioni variabili Edizione di 5 con 1 variante d’artista Collezione Pasquale Leccese 
In alto: Goran Trbuljak, Solo show at Galleria del Cavallino, Venice, 1977 15 fotografie in bianco e nero Dimensioni variabili (installazione) Courtesy l’artista, Galerija Gregor Podnar, Berlino e P420, Bologna

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