Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Per celebrare la passione di Vincent Van Gogh per l’arte nipponica, il Van Gogh Museum di Amsterdam ha raccolto una serie di stampe che lo avrebbero inspirato e che sono visibili sul sito del museo.
Il “giapponismo” in francese Japonaiserie è il termine che racconta l’influenza esercitata dall’arte giapponese sugli artisti dell’Occidente, tra i quali figura certamente del pittore olandese Vincent Van Gogh. Nonostante il pittore non avesse mai visto con i suoi occhi il Giappone, contribuirono a questa sua passione le numerose stampe provenienti dal Paese del Sol Levante che, in quegli anni, i mercanti francesi vendevano a prezzi anche contenuti. Tale influenza si rafforzò in maniera decisiva dopo il trasferimento di Van Gogh da Parigi ad Arles, avvenuto nel febbraio del 1988. L’artista vedeva, nella piccola cittadina collocata nel sud della Francia, un angolo di Giappone in Occidente. I colori dei panorami che lo circondavano, del cielo, dei ciliegi e dei mandorli in fiore contribuirono, infatti, alla sua riproduzione di ispirazione Giapponese.
Il trasporto di Van Gogh per l’arte giapponese è testimoniata, inoltre, da alcune lettere che il pittore scrisse nel corso degli anni a suo fratello Theo, nelle quali lo informava di aver acquistato una serie di stampe per appenderle alle pareti del suo studio rendendolo così un ambiente a lui più gradito. (Daniela Pagliarini)
In alto: Hutagawa Hiroshige, Il ponte di Shin-Ohashi sotto la pioggia (1857). Poi ripresentato da Vincent Van Gogh nel 1887 con il titolo Ponte sotto la pioggia