26 gennaio 2019

Poker d’assi a San Gimignano

 
4 mostre di Giovanni Ozzola, Nikhil Chopra, Nari Ward, Ilya e Emilia Kabakov

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Con Giovanni Ozzola, Nikhil Chopra, Nari Ward, Ilya e Emilia Kabakov gli spazi della Galleria Continua a San Gimignano da questa sera svelano al pubblico quattro nuove mostre dedicate ad artisti di massima levatura internazionale, con una densità straordinaria che contraddistingue la galleria toscana e si rinnova ad ogni opening. 
Saranno i lavori di Giovanni Ozzola a occupare gli spazi centrali di quello che fu un cinema, oggi sede principale della galleria, con la personale Octillion: «L’ottilione, una cifra numerica seguita da quarantotto zeri, – spiega l’artista nel comunicato stampa – è il numero di atomi che compongono il corpo umano ed è idealmente l’immagine da cui ha preso avvio questo progetto espositivo». La mostra presenta nuove sculture, fotografie inedite, un’opera video appositamente prodotta e una serie di lavori mai esposti che, attraverso “strappi” da pareti e interventi con il colore, narrano di un nuovo rapporto dell’artista con la pittura. «Nella sua pratica l’artista – spiega la galleria – si è confrontato spesso con questioni filosofiche fondamentali come l’esistenza umana e il senso della vita. In questa mostra molti dei temi che negli anni hanno costituito la base della sua ricerca – la metafora del viaggio, l’esplorazione quale mezzo per affrontare paure ancestrali, la consapevolezza del trascorrere del tempo, la dialettica tra luce e il buio ovvero tra la vita e il luogo mentale delle emozioni e delle fantasie – confluiscono e si sviluppano aprendosi ad una riflessione più ampia sulla relazione tra l’uomo e l’universo». 
Un grande ritorno a San Gimignano è quello di Nikhil Chopra che porta Drawing a Line through Landscape, l’opera realizzata nel 2017 in occasione della sua partecipazione a documenta 14 di Kassel. «La pratica artistica di Chopra – ricorda la galleria alla stampa – include live art, disegno, fotografia, scultura e installazioni. Le sue performance, in gran parte improvvisate, trattano temi quali l’identità, il ruolo dell’autobiografia, la posa e l’autoritratto; l’artista riflette sul processo della trasformazione e sul ruolo giocato dalla durata della performance. Nikhil Chopra mette insieme la vita quotidiana, la memoria e la storia collettiva; azioni quotidiane come mangiare, riposare, lavarsi, vestirsi, ma anche disegnare e creare abiti: tutto questo diventa il processo di creazione di un’opera d’arte, rappresentando una parte essenziale dell’esibizione». Risale al 2012 la prima personale di Chopra alla Galleria Continua, un progetto site-specific che si è concretizzato in una performance della durata di novantanove ore durante le quali l’artista ha assunto le sembianze di persone diverse in relazione alla storia e alla memoria. Questa performance può essere ora ripercorsa attraverso la serie di fotografie Inside out, che viene presentata questa sera per la prima volta.
Altro atteso ritorno in galleria è quello di Nari Ward, con la personale Down Doors: «le sculture in mostra – racconta la galleria – restituiscono una concezione quasi animistica dello scarto e del consumato: nate dall’assemblaggio di diversi elementi narrativi, intessono trame inedite; raccontano situazioni, emozioni, eventi e pensieri trascendendo il mondo della pura rappresentazione e infondendo alla materia nuova spiritualità. «La porta è un oggetto che, quando è in uso, suggerisce uno spazio di transizione da un luogo a un altro», spiega l’artista. «I lavori di Down Doors devono essere visti come portali sconfinati e anche come ripostigli. Porte fornite di tasche riempite di piume, quelle solitamente utilizzate per imbottire i cappotti invernali e ottenere l’isolamento del corpo. La correlazione tra corpo, calore, protezione e volo si unisce alla narrazione di un indistinto attaccamento a un luogo suggerito dalla presenza dei paracaduti. Queste porte ora appartengono a uno spazio di anticipazione o speranza: il loro potere risiede tanto nella loro vulnerabilità quanto nel senso di indipendenza» ».
A completare la straordinaria rosa di proposte di fine gennaio, la mostra di Ilya & Emilia Kabakov, di nuovo in galleria, questa volta con l’installazione The Eminent Direction of Thoughts (2011), in cui all’interno di una stanza buia sono posizionate una lampadina che pende dal soffitto e una sedia a cui sono fissate delle corde colorate che si allungano verso l’alto. «Nelle loro opere – ricorda la galleria – i Kabakov privilegiano un gioco sottile di relazioni tra elementi visivi e verbali. Oggetti e immagini legati alla vita quotidiana rincorrono esperienze personali, sullo sfondo l’ascesa e la caduta dell’Unione Sovietica e le condizioni di vita nella Russia post-stalinista. Un’analisi sulla condizione universale dell’uomo, dove gli aspetti drammatici dell’esistenza sono mediati attraverso il filtro dell’ironia. […] L’opera dei Kabakov è permeata da una dimensione poetica fantastica e malinconica, capace di comunicare significati condivisi e universali. «Il mondo e il lavoro di Ilya sono costruiti sulla fantasia e sulla storia dell’arte. Io, d’altro canto, molto presto nella mia vita, ho imparato a combinare realtà e fantasia e a vivere entrambe. La nostra vita si basa molto su questa combinazione (…) La nostra vita consiste del nostro lavoro, sogni e discussioni. Siamo fortunati: siamo riusciti a trasformare la realtà in fantasia e a risiedervi in modo permanente», dichiara Emilia Kabakov». (Silvia Conta)
Dal 26 gennaio al 7 aprile 2019
Giovanni Ozzola
Octillion
Nikhil Chopra
Drawing a Line through Landscape
Nari Ward
Down Doors
Ilya & Emilia Kabakov 
The Eminent Direction of Thoughts
Galleria Continua
Via del Castello 11, San Gimignano (SI)
Opening: sabato 26 gennaio 2019, ore 18-24
Orari: dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19
www.galleriacontinua.com, sangimignano@galleriacontinua.com

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