02 febbraio 2019

Tutto Bologna/9. Le strade social di Simone Marini portano all’Autostazione

 

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A volte, i film sono premonitori o ispirano e fanno capire delle realtà che diventano tali solo molti anni dopo. Un esempio è il film Ritorno a futuro II di Robert Zemeckis. Distribuito per la prima volta negli USA nel 1989, il regista fa dire a uno dei protagonisti che nel lontano 2015 non ci sarebbe stato più bisogno di strade. Simone Marini, con la sua installazione, ci fa comprendere qualcosa di ancora differente, una sorta di aggiornamento dei nomi, che sia in linea con un presente che è già passato ma, nel contempo, è il futuro, perché stiamo parlando del web, che è in continua evoluzione. 
L’installazione di Marini, a cura di Alice Zannoni, composta da segnali stradali e insegne di marmo a muro, è allestita all’Autostazione di Bologna e consiste nell’ipotetica proposta di aggiungere, ai nomi classici delle strade italiane, altri nuovi e più contemporanei. Marini suggerisce di osare nomi di social e app anche nei centri cittadini e questa non è un’ipotesi casuale, facendo capire quanto i nuovi media siano entrati con forza, anche maggiore di quella che si poteva prevedere, nella nostra quotidianità. 
Il web e le app sono talmente presenti nella nostra vita e ci sono così famigliari che farle entrare ulteriormente, potrebbe in effetti semplificarci il quotidiano, ricordarsi di via IV Novembre, che come riferisce Zannoni è uno dei nomi di strade più usati in Italia, è più complicato rispetto a via Tinder o addirittura via You Porn ma anche Instagram, la app del momento. Perché la nomenclatura delle vie cittadine viene data sempre per ricordare eventi epocali. Ma il linguaggio del web è talmente rivoluzionario e pieno di neologismi che si possono ideare nuovi nomi e anche linguaggi per le vie italiane, a partire dalle indicazioni dell’opera. 
Ovviamente l’originale installazione è super fotografata dai passanti, che ne sono stupiti e ne comprendono la forza espressiva e vogliono saperne di più, ne capiscono la complessità e l’immediatezza coraggiosa con cui viene loro offerto uno spunto di riflessione. E quasi un gesto compulsivo il voler fermare quest’opera nel proprio smartphone e quindi nei nostri ricordi, un bisogno che dobbiamo soddisfare a ogni costo. 
Un’opera sicuramente pop, che coinvolge e incuriosisce, fortemente voluta anche dal Presidente dell’Autostazione, David Pierinelli, che ha dichiarato come sia sua volontà fare in modo che l’Autostazione continua a essere un luogo di cultura, come è stato anche in passato. (Eugenia Neri
In home e in alto: Nuove Direzioni, Simone Marini, Autostazione di Bologna. Photo Barbara Ricci

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