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Il mondo dell’arte è in lutto per l’improvvisa scomparsa di Attilio Rappa, 71 anni, tra i collezionisti più conosciuti in Italia. Da alcuni giorni, Rappa si trovava a Pantelleria dove, insieme al figlio Vittorio, aveva istituito una sorta di museo a cielo aperto, La Collina di Loredana, dedicato alla memoria della moglie, scomparsa nel 2006. Rappa si trovava nell’isola proprio per seguire alcuni lavori e causa della morte pare essere stata un malore.
Laureato in economia, il noto professionista aveva il suo studio di commercialista a Torino e, insieme alla moglie, sviluppò presto l’interesse per l’arte contemporanea. Strettissimi e vasti i suoi rapporti con artisti e galleristi, come Franco Noero, Alfonso Artiaco, Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo di Galleria Continua. Rappa è stato un esploratore, impegnato anche nella scoperta di artisti giovani, «guidato solo dalla passione, non compro mai perché spero di fare un buon affare», spiegava a La Stampa.
La Collina di Loredana, a Pantelleria, meta del viaggio di nozze, nel 1971, era il suo luogo. Quattro ettari esposti al tramonto nella località di Cimilia, che oggi ospitano circa 30 installazioni di cui gran parte realizzate in situ e, ogni anno, il 18 agosto, l’inaugurazione di una nuova opera. Tanti gli artisti coinvolti in questo progetto: Franz Ackermann, Francesco Arena, Peter Belyi, Maurizio Cannavacciuolo, Claire Fontaine, Mario Della Vedova, Nicola Martini, Paul Morrison, Ignazio Mortellaro, Tomás Saraceno e Costa Vece, tra gli altri.