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“Ardente”, di Loredana Longo, conclude Incursioni contemporanee, la rassegna curata da Sergio Troisi a Villa Zito per la Fondazione Sicilia. Il dialogo tra le opere di Longo e la collezione della Fondazione è interessante, pulsante, rinvigorito da una affinità di visioni che sembrano in perfetta corrispondenza.
Il lavoro di Loredana Longo, une delle artiste italiane più interessanti ella scena contemporanea, si fonda, da circa un ventennio, sull’estetica della violenza. Eppure la sua rappresentazione non è mai letterale né didascalica e attraversa media e linguaggi con una grande libertà. In questa selezione di opere che mantengono intatta tutta la potenza, lo sguardo diventa più rarefatto conformandosi con il ritmo della collezione, rimanendo sempre acuto ma come addolcito.
Ogni forma di narrazione, sia video, installazione, arazzo o scultura, permea l’essenza della collezione di Villa Zito, accoglie in una riflessione le complessità del vivere, indaga sulle vicissitudini storiche della collettività ma anche su microstorie personali di singoli individui che, insieme, tracciano un percorso di esperienze. Nei lavori di Longo è evidente come l’artista abbia deciso di lavorare sulle possibilità offerte dai materiali, in particolare sulla capacità di fissare eternamente la fragilità della materia per ottenere un ben più forte e duraturo monito.
Il costante riferimento con il preesistente costituisce inoltre un approfondimento di temi e sensazioni che rimbalzano tra attualità e memoria, tra tempo passato e presente. La manipolazione della realtà intelligente e arguta di Loredana Longo, coraggiosa e piena di energia, cambia i connotati sia al contesto che alle opere, il suo intervento diventa fortemente coinvolgente ed inclusivo, dunque in grado di esercitare una grande fascinazione sul pubblico.
“Ardente” resterà in esposizione fino al 7 aprile 2019. (Agata Polizzi)