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Grandi manovre all’Armory Show ma tutt’altro che trionfali. A poco più di una settimana dall’apertura della sua 25 edizione, la fiera di New York dedicata all’arte contemporanea si trova ad affrontare una crisi strutturale nel vero senso della parola. Visto che, per motivi di sicurezza, quasi un terzo degli espositori è stato costretto a traslocare dalla sede espositiva originariamente prevista, al Pier 92, un moderno padiglione affacciato sul fiume Hudson, all’adiacente Pier 90. 60 le gallerie coinvolte in questo spostamento, principalmente quelle partecipanti alle sezioni Focus, Insight e Projects, che si trovavano a ridosso del molo. A questo punto l’effetto domino è stato inevitabile con Volta, la fiera collaterale dedicata agli artisti emergenti, addirittura procrastinata a data da destinarsi ma tutti gli espositori saranno rimborsati. Nessun cambiamento invece per il molo 94, dove si trovano i restanti 194 espositori della fiera.
Come ha confermato la direttrice dell’Armory, Nicole Berry, i problemi sono emersi quando la Economic Development Corporation, un’organizzazione complementare alla Camera di Commercio, ha notificato una situazione di insicurezza per alcune aree significative del numero 92. «A seguito di un’ispezione di routine, abbiamo scoperto problemi strutturali al Pier 92. Attualmente stiamo conducendo ulteriori analisi sul sito», ha dichiarato un portavoce dell’EDC. Solo una piccola sezione del molo 92 rimarrà aperta durante la fiera, la porzione costruita su un terreno solido che ora ospiterà la zona pranzo VIP e fungerà da punto di collegamento tra i due moli. «Ovviamente la sicurezza dei nostri visitatori, delle opere d’arte, dei collezionisti, degli espositori è della massima importanza», ha affermato Berry, che inaugura in questo modo la sua direzione. Berry ha infatti sostituito Bejamin Genocchio, sospeso dall’incarico a seguito delle accuse di sexual harrassment.
Fonte: Artnet