26 febbraio 2019

La creatività ci avvicina. Chiara Ronchini e Tiziana Zumbo Vital ci parlano di Gemellarte

 

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Riattivare i gemellaggi stretti negli anni tra le città italiane e quelle estere, attraverso scambi culturali e artistici, per valorizzare il patrimonio comune. Questo l’obiettivo di Gemellarte, la cui prima edizione prevede uno scambio tra Terni e Saint Ouen, Comuni gemellati dal 1962. Centro del progetto è una doppia residenza, assegnata in seguito a una call e in svolgimento dall’8 al 16 maggio 2019, presso le sedi del Caos-Centro art opificio Siri di Terni e della Galerie Mariton di Saint Ouen. Andrea Abbatangelo, Valerio Belloni, Cristiano Carotti, Chiara Fantaccione e Giosuè Quadrini sono i finalisti, tra i quali verrà scelto il vincitore della residenza in Francia. Nei prossimi giorni sarà resa nota la shortlist degli artisti francesi, in lizza per la residenza italiana. Ci dicono di più Chiara Ronchini, fondatrice della galleria Crac di Terni e curatrice della selezione del candidato italiano, e Tiziana Zumbo Vital, storica dell’arte e assessore al Patrimonio e alle pari opportunità del Comune di Saint Ouen. 
Unire due città, attraverso i linguaggi dell’arte e della cultura, un tema decisamente attuale, se non scottante. Com’è nata l’idea e come si è sviluppata? 
Chiara Ronchini «Quando sono stata invitata ad occuparmi della direzione artistica di questo meraviglioso progetto, da parte di Gn Media, ho subito accettato la sfida perché credo che questa sia un’opportunità importante e necessaria, per un territorio e per la cultura. L’arte si nutre di queste iniziative ed un territorio deve ospitare queste proposte. L’arte unisce e ci permette di guardare oltre, da sempre, la cultura ha questo grande dono, e rispolverare l’attività dei gemellaggi dandogli un taglio artistico è un’opportunità in più per l’arte e la città. Ci siamo messi subito a lavoro, abbiamo deciso di far partire tutto da un Gemellaggio già consolidato come quello con Saint Ouen, abbiamo deciso di dargli un taglio prettamente artistico, abbiamo creato una commissione, abbiamo individuato il luogo più adatto per ospitare la residenza e la mostra, in questo caso il Caos Centro Arti Opificio Siri, museo di arte contemporanea della città di Terni, e abbiamo creato una call per tutti gli artisti emergenti, pittura, scultura, fotografia, installazione, video, street-art, arte urbana, performance e sound art. Abbiamo coinvolto diversi soggetti della nostra città cercando di creare un festival intorno a questa bellissima esperienza, chiedendo a tutti di essere partecipi. Insomma, una grande squadra per un grande progetto! Tutto intenzionato a dare l’input per un risveglio culturale delle nostre città, per la fruizione e la condivisione dell’arte e dei rispettivi patrimoni». 
Tiziana Zumbo Vital «Quando sono stata contattata dai promotori del progetto GemellArte, ormai diverso tempo fa, in qualità di assessore al patrimonio di Saint Ouen, insieme alla mia collega Brigitte Zucchiatti – assessore alla cultura e ai rapporti internazionali – abbiamo subito ritenuto che fosse un’idea eccellente risvegliare il gemellaggio che in un mondo globalizzato sembrava non avere più interesse. Il gemellaggio fra città invece oggi riveste un ruolo importantissimo davanti a capi di Stato che ci portano verso la regressione più profonda». 
Si può immaginare che per un progetto del genere siano state coinvolte diverse realtà, magari anche non solo artistiche. Potete dirci di più? 
CR «Abbiamo cercato di aggiungere anche dell’altro intorno alla residenza stessa. Gemellarte oltre ad essere una residenza di dieci giorni per l’artista e una mostra è anche un piccolo festival, al momento di tre giorni, ma intenzionato a crescere nel tempo. L’idea è quella di coinvolgere la cultura a 360 gradi, e differenti realtà, ci sono proposte musicali, cinematografiche, presentazioni di libri, cene a tema, degustazioni, e molto altro tutto in linea con il Paese con cui si sta facendo il gemellaggio, quest’anno la Francia appunto». 
TZV «Le realtà coinvolte sono le realtà territoriali, culturali, sociali e artistiche ma anche politiche perché è stato necessario l’accordo delle rispettive municipalità per potere realizzare questa prima edizione di Gemellarte». 
Prime tappe Terni e Ouen, rappresentate idealmente dal Centro arti opificio Siri e dalla Galerie Mariton, che ospiteranno gli artisti vincitori della residenza. Qualche anticipazione sui loro progetti? 
CR «Non posso svelare dettagli sui progetti, ma quello che sicuramente possiamo dire è che i progetti saranno ispirati dal luogo ospitante: all’artista è stato chiesto di produrre in loco delle opere o un’opera in sintonia con il luogo, lo spazio, la città; saranno le differenti sensazioni, impressioni, emozioni ed esperienze a condizionare il lavoro di ogni residenza, quindi sarà un lavoro in divenire che scopriremo piano piano». 
TCV «Non posso ancora rispondere a questa domanda perché gli artisti non sono ancora stati selezionati. Posso però anticipare che la partecipazione degli artisti è stata motivata da una forte volontà di interazione con un territorio da scoprire e con il quale c’è la forte volontà di interagire. Penso che le opere realizzate saranno di grande interesse». 
La restituzione dell’esperienza della residenza avverrà a maggio, nel corso di un programma diffuso su più giorni e con diversi appuntamenti. Qualche anticipazione su cosa vedremo? 
CR «Stiamo cercando di coinvolgere diverse realtà unite al territorio francese, non mancherà la musica con un concerto di un gruppo francese, ci sarà il cinema e saranno coinvolti commercianti e ristoranti. Stiamo chiedendo di creare qualcosa di magico e nuovo che porti un po’ di Francia per tre giorni a Terni. Includendo anche le scuole, in progetti specifici e laboratori d’arte, per un coinvolgimento più ampio possibile della città, a tutti i livelli». 
TZV «La città di Terni sviluppa un programma ricco durante il festival che si svolgerà contemporaneamente alla presentazione dell’opera. La città di Saint Ouen organizzerà una mostra con qualche evento collaterale ancora in fase di definizione che accompagnerà la presentazione dell’opera». 
Punto di forza del progetto è l’interazione tra artisti e territorio. Quale risposta vi aspettate dalla popolazione locale? 
CR «Sono fiduciosa che la popolazione locale accoglierà con curiosità questa iniziativa, interagire con un’artista “straniero” che viene a conoscere e a lavorare nella città è un’occasione in più per guardare con occhi differenti il proprio luogo. Ho già lavorato con delle residenze artistiche nella mia città e ogni volta ho potuto constatare interesse e curiosità. Nel momento in cui ci ritroviamo a far scoprire i nostri luoghi, scopriamo anche noi qualcosa in più e guardiamo con occhi diversi le bellezze della nostra città, magari dimenticate semplicemente per abitudine, e questa è una cosa bellissima. L’arte ci insegna a guardare da differenti prospettive». 
TZV «Fondamentalmente spero che la popolazione partecipi a questo evento e che prenda atto di quanto siano importanti l’arte e la cultura per la conoscenza dell’altro tramite lo scambio artistico. In un mondo globalizzato dove paradossalmente l’altro rappresenta il “pericolo”, l’arte è il mezzo più consono, più poetico, più forte per trasmettere sapere e conoscenza, per rompere ogni cliché e paura». 
Ci sono già idee per una prossima tappa? 
CR «Ci stiamo già lavorando ma non posso anticipare nulla». 
TZV «Sì l’anno prossimo ci sarà sicuramente una seconda edizione. Su questo non abbiamo dubbi».

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