01 marzo 2019

Nasce una nuova Biennale. Anzi no, è una “BienNoLo”, nel distretto più cool di Milano

 

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BienNoLo cosa? Chi, tra gli addetti ai lavori, negli ultimi giorni ha ricevuto comunicazione di una nuova Biennale d’arte contemporanea, stavolta a Milano, non si è potuto trattenere dal sorridere. Perché, in realtà, trattasi di “BienNoLo”, ovvero la prima manifestazione che si terrà nell’ormai famoso quartiere a nord di piazzale Loreto e che prenderà vita a partire da una serie di opere “on site” che un gruppo di artisti – la lista sarà resa pubblica nelle prossime settimane – sarà invitato a realizzare nell’incredibile spazio dell’Ex Laboratorio di panettoni Giovanni Cova, in via Popoli Uniti alla fermata della linea rossa di Rovereto. 
Ideata dal collezionista, autore e scrittore Carlo Vanoni, la BienNoLo sarà curata dall’Associazione ArtCityLab (Gianni Romano e Rossana Ciocca, editore e gallerista) e Matteo Bergamini. «NoLo è un’area metropolitana prototipo di comunità che accoglie, si integra, si inventa modi di stare insieme, si riappropria degli spazi per vivere in un quartiere che ha già mutato pelle», spiega Vanoni, che ieri mattina, in conferenza stampa, ha ricordato come la BienNoLo sia nata dalla volontà “romantica” di restituire un po’ della propria passione alla città di Milano e più specificatamente al quartiere. 
Attenzione però. La prima BienNoLo non ha alcuna intenzione di essere un progetto “localistico”, anche se si è parlato di un buon numero di partecipazioni di artisti che a NoLo vivono e lavorano: sarà invece un progetto che, partendo da NoLo, amplierà i suoi orizzonti, usando come tema – almeno per l’edizione 2019, che si terrà dal prossimo 17 maggio – una riflessione legata alla sostenibilità ecologica anche delle stesse opere d’arte, che saranno fruite solamente attraverso la luce naturale. E poi, come ogni biennale che si rispetti, anche la BienNoLo avrà un titolo-tema (e un hashtag): “#Eptacaidecafobia”. Parola di origine greca che sembra uno scioglilingua dal suono misterico e inquietante, l’eptacaidecafobia è invece un tema caratteristico della cultura folklorica e del costume italiano: è la paura del numero 17. E visto che NoLo resta un quartiere multietnico dove si incontrano (o si guardano con indifferenza) diverse culture non poteva che essere la messa in scena delle “fobie” – nel senso più esteso del termine – contro qualsiasi tipo di paura. 
E contro la paura e per portare l’iniziativa anche nel quartiere in “avvicinamento” alla manifestazione sarà messo a punto un calendario di appuntamenti aperti a tutti, le cui date e luoghi saranno annunciate prossimamente, nei quali i curatori si metteranno in prima persona ad affrontare tematiche legate alla comprensione e alla divulgazione dell’arte: Vanoni spiegherà Marcel Duchamp e Lucio Fontana dando appuntamento al pubblico alle fermate ATM di via Padova; Bergamini insegnerà le basi del giornalismo d’arte; Romano proporrà una breve storia della curatela e l’artista Sara Rossi porterà gli abitanti del quartiere a fotografare la natura nascosta in città. 
Dulcis in fundo, vi sarà anche un “Premio BienNoLo”, concorso per artisti emergenti e affermati, selezionati da una giuria di esperti che verrà nominata nei prossimi mesi, volto alla produzione di un’opera ideata per il quartiere, che si terrà negli anni pari, in assenza della manifestazione ma per tracciare ancora un filo “nomade” con la città. 
Per ora gli aggiornamenti sulla pagina Facebook @biennolo
Nelle foto: Ex Laboratorio Panettoni Cova, foto di Fabrizio Stipari

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