05 marzo 2019

Immaginare il futuro, attraversando l’utopia. None ci invita al Villaggio Eni di Cadore

 

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Quale luogo migliore di un’utopia, per provare a immaginare nuove declinazioni per il nostro tempo? E vi converrà preparare le valigie perché, in questo caso, non si tratta di uno spazio metaforico o letterario ma del Villaggio ENI di Borca di Cadore che, dal 4 al 7 luglio, diventerà la sede della seconda edizione di Simposio. Per il progetto presentato da NONE collective, collettivo artistico con base a Roma e fondato da Gregorio De Luca Comandini, Mauro Pace e Saverio Villirillo, si cercano 160 volenterosi, pronti a confrontarsi non solo con l’esperienza condivisa di uno spazio immaginifico ma anche nell’ambito di workshop e laboratori. 
Il Villaggio Eni, alle falde del monte Antelao, nelle cuore delle Dolomiti bellunesi, fu istituito agli inizi degli anni ’50 per volontà di Enrico Mattei, presidente Eni, su progetto dell’architetto Edoardo Gellner, che ne curò ogni aspetto, dall’urbanistica al design degli arredi, fino alla piantumazione degli alberi. Nato come villaggio turistico per ospitare i dipendenti dell’Eni, i suoi standard erano decisamente elevati e le residenze dovevano essere assegnate esclusivamente tramite sorteggio, senza alcuna distinzione gerarchica. Ma il lavori si interruppero nel 1962, dopo la tragica scomparsa di Mattei, coinvolto in quello che, solo molti anni dopo, sarebbe stato riconosciuto come un attentato, raccontato magistralmente da Francesco Rosi nel suo film del 1972, Il caso Mattei. Dal 2000, il Villaggio è proprietà del Gruppo Minoter-Cualbu e in diverse occasioni ha ospitato progetti di arte contemporanea
Questa volta, Simposio propone tre giorni di vita comune negli spazi del Villaggio, ripopolando le capanne in legno del campeggio, riattivando la mensa e utilizzando i magnifici spazi della colonia, con la finalità di creare una community reale, stimolando la percezione, la facoltà critica e il pensiero profondo, per provare a creare nuovi modelli per la comprensione della contemporaneità, uscendo dalla propria bolla percettiva e lontano dalla comfort zone della nostra quotidianità. 
Dal 18 marzo sarà possibile prenotarsi per questo nuovo esperimento, cliccando qui.

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