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Continuano i nostri approfondimenti dedicati alla 58ma Biennale d’Arte di Venezia, per non farsi trovare impreparati all’appuntamento dell’11 maggio, quando la manifestazione, curata quest’anno da Ralph Rugoff, aprirà le porte al pubblico. Questa volta, parliamo del Padiglione della Spagna, a cura di Peio Aguirre, che presenterà un doppio progetto firmato dagli artisti baschi Itziar Okariz e Sergio Prego. Si tratta della prima volta che il Ministero degli Affari Esteri, che si occupa dell’organizzazione e della promozione del Padiglione spagnolo, seleziona i partecipanti attraverso una giuria.
Dall’inizio degli anni ’90, le ricerche di Okariz e Prego sono state incentrate sui limiti della rappresentazione del corpo e del linguaggio. Attraverso testi, video e suoni, il lavoro di Okariz, originario di San Sebastián, classe 1965, è caratterizzato da azioni che mettono in discussione le regole della produzione di quei segni che ci definiscono come soggetti. Le sue opere sono state esposte al Centro Nacional de Arte Reina Sofía di Madrid e al MACBA di Barcellona. Prego, nato ad Hondarribia nel 1969, esplora la natura della scultura in riferimento all’architettura, mettendone in discussione la materialità con i suoi elementi leggeri e flessibili, che consentono alla forma di esistere solo in uno stato specifico o come risultato di un’azione continua sul materiale. Ricordiamo le sue mostre personali alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli, oltre che alla Lehmann Maupin Gallery di New York. Entrambi prediligono l’utilizzo di materiali semplici che, però, riescono a istituire una poetica austera e potente e, per questa loro prima collaborazione, i due artisti presenteranno i risultati dell’ultimo decennio, concentrandosi sui risvolti politici ed economici del corpo. Ci sarà dunque da aspettarsi anche un calendario di performance live.
Aguirre è critico d’arte, curatore indipendente ed editore. Ha curato mostre presso il MACBA – Museu d’Art Contemporani de Barcelona, il Museo de Bellas Artes de Bilbao, il Tabakalera – Centro Internacional de Cultura Contemporánea San Sebastián e l’Artium Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo.
In alto: Sergio Prego