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Curioso, ironico, sperimentatore delle potenzialità espressive della fotografia, Bruno Di Bello, nato a Torre del Greco, nel 1938, si è spento nella “sua” Milano, città dove ha vissuto e condotto le sue ricerche artistiche, lontano dalle distrazioni della mondanità. A darne notizia, la figlia Paola, sul suo profilo Facebook.
Interessato al segno, al colore e all’impatto ipnotico delle forme dinamiche, la sua ricerca è stata incentrata sui processi di costituzione e decomposizione dell’immagine. Membro del Gruppo ’58, erede di Lucio Fontana, sostenitore della pittura nucleare, Di Bello è stato un protagonista del rinnovamento artistico tra gli anni ‘50 e i ’60. Per l’ultima mostra ospitata alla Fondazione Marconi di Milano, nel 2018, ha esposto il suo universo virtuale, sospeso tra forme liquide e modelli matematici, tracce, segni misteriosi che ci interrogano sul mistero della vita, in bilico tra visibile e invisibile.
Pochi giorni fa, una sua opera era entrata in collezione al Museo del ‘900 di Milano. Il suo sguardo acuto e l’intelligenza sensibile dell’instancabile innovatore dei linguaggi espressivi ci mancheranno. (Jacqueline Ceresoli)