07 marzo 2019

“Solo da Bambini” alla Fondazione Merz, Torino

 

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Da oggi a Torino, alla Fondazione Merz, la mostra “Solo da Bambini”, a cura di Maria Centonze, attraverso pittura, installazione, fotografia e video presenta il progetto espositivo di Lina Fucà (1972, Torino), Daniele Gaglianone (1966, Ancona) e Paolo Leonardo (1973, Torino), basato sul viaggio a Cuba, di un mese circa, compiuto da Fucà e Gaglianone, grazie a un progetto finanziato dalla Fondazione stessa. Maria Centonze e Beatrice Merz, direttrice della Fondazione Merz, ci raccontano la mostra e i prossimi progetti della Fondazione, con il “Mario Merz Prize”, dedicato alle arti visive e alla musica.
Qualche domanda a Maria Centonze: come sono nati il progetto alla base della mostra e la mostra stessa? 
«Come spesso capita, le mostre sono frutto di emozione, pensiero, riflessione. L’occasione è casuale, almeno all’apparenza, e da quel momento lo sviluppo del progetto arriva a cascata, il pensiero fluisce più facilmente, si libera e si esprime dando forma al racconto espositivo. In questo caso i tre artisti che hanno un rapporto di lunga data, hanno incrociato le proprie vite e il lavoro creando intese affettive e intellettuali. L’occasione per questa mostra è stata un viaggio a Cuba, su commissione della Fondazione Merz, di Lina Fucà con Daniele Gaglianone, suo compagno, e i loro due figli. Dal viaggio emergono dati umani e sociali che creano i presupposti per molte tematiche ma ciò che emerge più prepotentemente è l’immagine dei bambini e il loro mondo, in una comunità ancora poco nutrita dai mille inganni e dagli eccessi del mondo globalizzato. A questa esperienza biografica si aggiungono poi le influenze del territorio di appartenenza dei tre artisti: la città di Torino con i suoi spazi, le comunità che li abitano e le esperienze personali o altrui a essa legate».
Quali sono le tematiche principali della mostra?
«Il tema centrale della mostra è l’infanzia; la riflessione su di essa parte dall’osservazione dei giochi per i bambini nei parchi pubblici, dalle dinamiche stesse del gioco infantile che coinvolgono tutti i bambini senza riserve, dalla comunicazione facile e naturale che si crea tra loro. Le pitture di Paolo Leonardo, le installazioni di Lina Fucà, i film di Daniele Gaglianone e soprattutto la sintesi ludica della loro opera comune, la giostra, ci consentono una incursione nel passato, quello più gioioso che ci ha permesso di guardare in faccia il futuro. Le opere in mostra – installazioni, video, pitture e fotografie – sono sia produzioni individuali che opere frutto di collaborazioni tra gli artisti o che prevedono il coinvolgimento di performer, amici, conoscenze occasionali. La mostra si apre con un lavoro, “Lo stesso giro nello stesso mondo”, concepito insieme dagli artisti e continua poi con opere realizzate dai singoli artisti frutto di ricerca personale ma anche di collaborazioni che nascono da sensibilità comuni, dal comune sentire sullo stato sociale, sulla dignità e il rispetto per l’altro, sul riconoscimento della diversità come valore imprescindibile di ogni civiltà che si reputi tale».
Quali aspetti uniscono le ricerche dei tre artisti? 
«Sicuramente il punto di unione delle ricerche dei tre autori è rappresentato dalle tematiche e dalle poetiche sulle quali lavorano: l’attenzione e sensibilità verso forme di indagine sociale e di confronto, il recupero del valore dell’individuo, di rilettura di alcuni processi di evoluzione collettiva attraverso l’esperienza individuale».
Due domande a Beatrice Merz: come si inserisce questa mostra nella programmazione della Fondazione Merz? 
«”Solo da Bambini” è un progetto espositivo che tocca molti dei temi di interesse della Fondazione, che hanno a che fare con il nostro impegno nel sostegno della creatività italiana, ma soprattutto con la volontà di farsi cassa di risonanza per il racconto poetico di terre, situazioni o comunità scarsamente conosciute, com’era stato per esempio con “Shkrepëtima” di Petrit Halilaj, vincitore del secondo “Mario Merz Prize”, e presentata negli spazi della Fondazione sino allo scorso 17 febbraio. Crediamo infatti nella capacità dell’arte di intervenire sulla realtà e modificarla, a seguito della presentazione della prima tappa di “Shkrepëtima”, per esempio, il governo kosovaro ha scelto di mettere in sicurezza la Casa della Cultura di Runik, uno spazio che conserva la memoria storica di quella regione e che l’artista aveva individuato come sfondo ideale per un progetto che aveva lo scopo di riavvicinare la comunità alle proprie origini. Questo genere di ricerche procedono con la presentazione dell’opera dell’artista israeliana Michal Rovnar, per un progetto che curerò io stesso dal 28 ottobre 2019».
Quali saranno le mostre e i progetti che presenterete nei prossimi mesi?
«Il sostegno alla creatività prosegue anche attraverso il “Mario Merz Prize” che è dedicato non soltanto alle arti visive, ma anche alla musica. I finalisti di questa edizione sono, per l’arte: Bertille Bak (Francia 1983), Mircea Cantor (Romania 1977), David Maljkovic (Croazia 1973), Maria Papadimitriou (Grecia 1957), Stephen G. Rhodes and Barry Johnston aka the Unknown friend (USA 1977, USA 1980). Per il settore musica, invece, Annachiara Gedda (Italia 1986), Mauro Lanza (Francia 1975), Filippo Perocco (Italia 1972), Robert HP Platz (Germania 1958), Jay Schwartz (Germania 1965).  Gli artisti qualificatisi per le finali di questa nuova edizione saranno i protagonisti di una collettiva in Fondazione a partire dal mese di giugno, al termine della quale sarà nominato il vincitore. Anche il pubblico potrà partecipare attivamente alle selezioni, esprimendo la propria preferenza sul sito mariomerzprize.org. Il vincitore avrà la possibilità di dare forma a un progetto espositivo personale a novembre 2020, commissionato e prodotto da Fondazione Merz». (Silvia Conta)
In homepage: Paolo Leonardo, “archivio coco’s”, 2018, video digitale, colore 
In alto: Daniele Gaglianone, Los ojos tristes, los ojos del sueno, 2017 video digitale, 38′ 04”, colore
Lina Fucà, Daniele Gaglianone, Paolo Leonardo 
“Solo da Bambini”
a cura di Maria Centonze
Dal 7 marzo al 19 maggio 2019 
Fondazione Merz – Torino
Via Limone 24, Torino
Opening: giovedì 7 marzo, ore 19.00
Orari: dal martedì alle domenica, dalle 11.00 alle 19.00
www.fondazionemerz.org, info@fondazionemerz.org
 

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