13 marzo 2019

Al Parco Archeologico del Colosseo aumenta il prezzo del biglietto e si riducono le code

 

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Importanti novità attendono uno dei più conosciuti e visitati monumenti nazionali ma la cosa che salta all’occhio è il cambiamento della gestione della bigliettazione. 
Dal primo novembre 2019, il ticket del Parco Archeologico del Colosseo passerà da 12 a 16 euro e consentirà l’accesso anche al Foro romano e al Palatino. Oltre che alla Casa di Livia, alla Casa di Augusto, alla Aula Isiaca, al Criptoportico neroniano, a Santa Maria Antiqua, all’Oratorio dei Quaranta martiri e al Tempio di Romolo, tutti luoghi che, prima, erano compresi nel biglietto Super, al prezzo di 18 euro. Insomma, aumenta il costo di base e si amplia la possibilità di visita. Ci sarà anche un altro biglietto, di 22 euro, chiamato Full experience, che permetterà di visitare tutti tesori del Parco, quindi Colosseo, Foro, Palatino e i luoghi Super, ma avrà anche una validità di due giorni. 
«Il Colosseo è al quarto posto tra i siti culturali più visitati al mondo ma il costo del biglietto rispetto ad altre realtà internazionali si attesta oggi, con 12 euro, alla coda del grafico che va dai 22 euro del Metropolitan ai 5 euro delle Piramidi di Giza», ha dichiarato il direttore del Parco, Alfonsina Russo. In effetti, il biglietto di ingresso al Colosseo non aumentava dal 2008 ma le novità non si fermano qui. 
Sarà introdotto un sistema digitale per smaltire le code, su modello degli Uffizi di Firenze, messo a punto dall’Università de L’Aquila, al costo di 200mila euro, che ha fatto risparmiare 323.656 minuti, 5.394 ore e 224 giorni alle file per entrare nel museo. Per verificarne la fattibilità anche nella Capitale, si metterà al lavoro un tavolo tecnico tra il Ministero dei Beni culturali e il Comune di Roma, frutto di un protocollo d’intesa che è in dirittura di arrivo e che coinvolgerà diverse istituzioni amministrative e culturali. In sostanza, il nuovo sistema prevede il rilascio, tramite un totem automatico, di un biglietto che indica l’ora precisa di accesso al sito. 
«Si tratta di un elemento valoriale fortissimo, questi strumenti se ben applicati consentono una distribuzione della domanda su una pluralità di luoghi. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo l’invito del ministero», ha detto il vicesindaco di Roma con delega alla Cultura, Luca Bergamo, che non si è sbilanciato sui siti che verranno coinvolti dallo studio.

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