19 marzo 2019

Da Firenze a Rimini, la Collezione San Patrignano fa crescere nuove radici e speranze

 

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Si è svolta a Firenze la conferenza stampa per la presentazione della mostra che avrà luogo il prossimo 26 ottobre, nella Sala d’Armi del Comune, presso Palazzo Vecchio, in cui saranno esposte le opere della collezione di San Patrignano, donate da collezionisti, gallerie e artisti. Fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli, visitata lo scorso anno dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la comunità di recupero è «Orgogliosa di essere a Firenze per diffondere il messaggio», ha detto la cofondatrice, Letizia Moratti
Il progetto di mostra itinerante, nato due anni fa, sulla scia della celebrazione dei 40 anni, ha avuto inizio alla Triennale di Milano per poi approdare a Palazzo Drago di Palermo, al MAXXI di Roma e al museo di Santa Giulia a Brescia. Un progetto che garantisce alla fondazione San Patrignano «sostenibilità economica», che «è un presupposto per essere indipendenti», così da migliorare l’offerta di attività e il livello di vita della comunità stessa. 
Oltre ai temi ambientali, ecologici – a cui s’aggancia, dunque, la partecipazione di Sergio Solaro, amministratore delegato di BMW – un altro tema, in linea con la mostra e la fondazione San Patrignano, è quello della rinascita: «La dignità umana non è mai messa in discussione, trova sempre riscatto», ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il progetto trova lo sponsor, oltre che di BMW – non digiuna da interessi culturali – di Salvatore Ferragamo, con Ferruccio Ferragamo
Vanessa Beecroft, Alessandro Busci, Giorgio Griffa, Agnes Martin, Davide Monaldi, Yan Pei Ming, Michelangelo Pistoletto, Julian Schnabel, Sandro Chia, Silvio Wolf, Enzo Cucchi, sono solo alcuni degli artisti in questo mosaico della collezione, che vanta circa 40 opere donate dal 2017. “Il viaggio di San Patrignano. WORK IN PROGRESS” si stabilirà definitivamente in una Rimini «irriconoscibile» – ha assicurato Giampiero Piscaglia, assessore alla cultura di Rimini – in occasione dell’apertura di un nuovo sito museale, a fine 2019: il duecentesco Palazzo dell’Arengo e il trecentesco Palazzo del Podestà. Piscaglia, che nella sua Rimini sta lavorando a molti altri siti museali, ha rivelato, a proposito di un incontro per discutere con Letizia Moratti sul progetto della fondazione, che «Quando c’è pensiero anche le risorse si trovano. E qui è nato un pensiero». «Quando un progetto è importante non nasce da due reciproche convenienze – ha concluso – ma perché c’è identità del sentire». 
È curioso come questi due luoghi simbolici dell’istituzione pubblica – Palazzo del Podestà di Rimini e Palazzo Vecchio di Firenze – accolgano il progetto di una fondazione che abbia la stessa funzione: sia di pubblica utilità che di pubblica appartenenza e interesse. Arte, importanza dei luoghi, ecosostenibilità si mischiano in un messaggio di speranza e bellezza di risonanza collettiva. (Achille Falco)

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