23 marzo 2019

Costruisci da solo le tue luci e i tuoi suoni. A Bologna, il workshop Beeps and Blinks

 

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Beeps and Blinks Labs è un progetto laboratoriale nato lo scorso anno e dedicato a forme multimediali di produzione del suono e dell’immagine che supportano la Cultura Open Source, la Filosofia DIY e la ricerca artistica nell’ambito dei linguaggi contemporanei. I Labs organizzati a Bologna da Antonietta Dicorato e Vittoria Cafarella sono tenuti da artisti, inventori, elettrotecnici ed alchimisti del suono e della luce si articolano in: workshop teorico-pratici sull’uso/costruzione/modifica di dispositivi e applicativi elettronici, hardware, strumenti analogici, digitali, meccanici e “diavolerie varie”; seminari sull’approfondimento di software per la generazione e interazione di suoni e immagini; talk volti ad indagare estetiche, poetiche e immaginari sulle tecnologie applicate all’arte audiovisiva.
I laboratori proposti attingono dichiaratamente all’ideologia DIY, alla sottocultura punk e all’etica anticonsumista che ha incoraggiato l’impiego di metodi alternativi per raggiungere obiettivi in antitesi rispetto a produzioni ritenute capitaliste. La dicotomia imparare/insegnare è il focus dei laboratori che, pescando dalla filosofia open source, si interroga sulle fonti destinate al consumo come strumenti didattici e sul senso di comunità di scambio predisposte a un reale apprendimento.
Per saperne di più abbiamo raggiunto le due anime del progetto.
Beeps and Blinks Labs, quando e come nasce l’idea di questa serie di workshop?
«I “laboratori che emettono suoni e luci” nascono principalmente da due desideri: imparare ad autocostruirsi degli strumenti utili per le proprie pratiche artistiche e ritrovarsi fisicamente in un luogo a mangiare patatine! Come saprai la comunità DIY è molto presente nel web, ma noi siamo legate agli anni ‘80, anche e non solo per una questione anagrafica, e volevamo dare vita ad un’apparato terroristico sonoro/visivo che agisse dal vivo fisicamente. Gli anni ‘80 sono stati un’epoca in cui la tecnologia rappresentava una grande aspettativa sul mondo futuro e in poco tempo avrebbe portato all’interno delle case di tutti e reso estremamente accessibili conoscenze molto specifiche. E’ interessante il fatto che oggi, nel tempo dell’hi-tech, ci sia una grande comunità che esplora il malfunzionamento, il bug, l’instabilità di un circuito, la bassa risoluzione, etc, come territori altamente stimolanti e controintuitivi. Beeps and Blinks è maturato per attitudine e curiosità delle sottoscritte su questo terreno “retronostalgico” e pieno di contraddizioni».
Nel prossimo laboratorio, previsto per il 30 marzo, i partecipanti potranno auto-costruirsi un CHA/V, il sintetizzatore video open-source, ideato da Jonas Bers. In cosa consiste e a chi è rivolto in particolare?
«Nel laboratorio tenuto da Roland Lioni (aka akirasrebirth) si costruirà il CHA/V, ovvero un sintetizzatore video analogico che è l’alternativa semplice, economica e DIY ai costosi e complicati video sintetizzatori. E’ un dispositivo che offre ad artisti e ad appassionati un’introduzione alla sintesi audio/video. Il laboratorio è pensato per musicisti elettronici, amanti del circuit bending, artisti visuali ma anche principianti senza conoscenze in campo elettronico. I partecipanti costruiranno, personalizzeranno e porteranno a casa un micro sintetizzatore video modulare alimentato anche a batteria, basato sulla modifica del segnale VGA. ATTENZIONE! Il CHA/V non è il modo corretto per fare sintesi video, non è fatto con componenti di qualità ed è piuttosto impreciso, ma procura un sacco di divertimento e provoca dipendenza».
NYLON è lo spazio che ospita tutti i Beeps and Blinks Labs, ce ne parlate?
«NYLON è un atelier di artisti che ospitano la ricerca di altri artisti ed operatori. E’ una cellula che accoglie pratiche legate all’ambito del contemporaneo, allo scopo di condividere conoscenze, competenze e riflessioni attraverso laboratori teorico-pratici, performance ed eventi temporanei».
Siete attive, oltre che per quanto riguarda laboratori, anche nell’organizzazione di seminari, cosa bolle in pentola?
«Ci interessa non tanto la formula finale ma l’attitudine e il pensiero alla base dell’idea specifica: il territorio chiaramente è quello delle tecnologie applicate all’arte e al design, il modus operandi quello di un circuito che si alimenta di condivisione ed è aperto a forme di “bending”. In tal senso la formula del laboratorio può essere efficace tanto quanto quella del seminario. Il prossimo seminario “L’immagine mancante” tenuto da Canecapovolto si svolgerà in maggio. Sarà un viaggio attraverso il pensiero e le pratiche di autori che hanno scoperto ed utilizzato il lato nascosto delle macchine per liberare idee, sogni, utopia. Una mappa di circa 200 elementi sonori e visivi che racconta una dimensione che si è sviluppata nel corso dei decenni tra scienza, letteratura, cinema, suono. E’ un momento in cui potremo confrontarci sul rapporto che abbiamo con l’uso delle tecnologie e la percezione di quello che le “macchine” potrebbero rivelare. Il seminario è rivolto a tutti, studenti, appassionati e menti curiose. Per scoprire tutto e di più sui Labs in corso, quelli precedenti e le attività in programma potete andare qui o qui». (Vincenzo D’Argenio)
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In alto: BBlabs bio data controller Matteo Ini

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