26 marzo 2019

Il Padiglione del Cile porta a Venezia due icone nazionali e fa il punto sul colonialismo

 

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Continuano gli approfondimenti sui progetti che i vari Paesi presenteranno alla Biennale di Venezia. Oggi vediamo la proposta del Cile, che si affida al talento e alla fama del suo curatore, Agustin Pérez Rubio, e a quella di Voluspa Jarpa, vera e propria icona della sua nazione. Alla 58ma Biennale, in apertura l’11 maggio, l’artista cilena presenterà Altered Views, una riflessione sul colonialismo sudamericano fra il XVII e il XX secolo, declinato nelle sue diverse forme, dal razzismo al patriarcato, fino agli interessi economici, tenendo conto anche delle espressioni etnografiche e sociali. 
«Il progetto che abbiamo preparato non solo esamina la relazione europea tra monarchia e popolazione e la loro evoluzione egemonica ma mette anche in dubbio il modo in cui le colonie si sono adattate localmente a nuove forme di egemonia, cancellando tradizioni, costumi e conoscenze, che sono state soppiantate o dimenticate a causa dell’eredità coloniale», ha affermato Augustin Pérez Rubio. Altered Views invita il pubblico a mettere in dubbio i fatti storici guardandoli da un diverso punto di vista, che non sia più quello del colonizzatore europeo, di cui la storia ci ha consegnato la prospettiva, ma quello del popolo colonizzato. Questa inversione di modelli culturali caratterizzerà i tre spazi in cui sarà articolato il Padiglione: The Egemony Museum, The Subaltern Portraits Gallery e The Emancipating Opera
La mostra rappresenta il risultato delle ricerche svolte dall’artista sulle realtà dei Paesi dell’America Latina, basandosi su vari documenti declassificati dalla CIA. Già altre volte, per opere connotate politicamente, Voluspa Jarpa ha usato documenti d’archivio come base per le sue riflessioni. È la stessa Consuelo Valdés, Ministro della Cultura, a dichiarare che sui due si hanno grandi aspettative, visto che si tratta di personalità estremamente importanti del mondo artistico cileno, riconosciute a livello internazionale. Voluspa Jarpa, infatti, è stata la prima artista cilena a presentare una personale al MALBA di Buenos Aires, ed è riuscita a portare le sue grandi istallazioni anche in musei europei. È inoltre stata invitata a molti eventi importanti, come le Biennali di Istambul (2011), Mercosur (Porto Alegre, 2011), San Paolo (2014) e Shanghai (2018). 
Già direttore artistico del MALBA Museum dal 2014 al 2018, dal canto suo, Augustin Pérez Rubio ha curato i progetti di moltissimi artisti internazionali, fra cui anche latinoamericani, come Mirtha Dermisache, Claudia Andujar, Rosângela Rennó, Carlos Garaicoa, Carla Zaccagnini, Carlos Motta e la stessa Voluspa Jarpa. Attualmente è anche curatore dell’undicesima Biennale di Berlino, che si terrà nel 2020. (Lucrezia Cirri)

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