26 marzo 2019

Fino al 31.III.2019 Angela Cerullo & Giorgio Bloch/Caroline Von Gunten Spazio In Situ, Roma

 

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Spazio in Situ ha appena presentato il secondo di quattro appuntamenti del ciclo “Gehen in den Berg spazieren”, in cui la sala espositiva dell’artist-run space romano vede alternarsi quattro mostre di giovani artisti svizzeri. 
La mostra vede protagonisti il collettivo ACGB (Angela Cerullo&Giorgio Bloch) in dialogo con le opere di Caroline von Gunten. Un dialogo non immediato, che tuttavia risveglia la nostra curiosità di trovare la chiave di volta e sbloccare lo spazio per vederlo organico e parlante.
È proprio lo spettatore, infatti, ad essere chiamato come tramite tra i due artisti e lo è sia concettualmente, come soggetto d’analisi, sia fisicamente come attivatore delle opere e, in parte, immagine riflessa in esse.
Il collettivo ACGB presenta “Carne del possibile, Ep.2” che più che un’installazione, potremmo chiamare scultura espansa, prendendo in prestito il lessico di Rosalind Krauss, e dunque, un insieme di elementi eterogenei che producono un ambiente scultoreo abitabile che, in questo caso, guarda alle scenografie cinematografiche e teatrali e che lo spettatore attiva percorrendolo.
L’attivazione della scultura, il giorno dell’inaugurazione, è stata amplificata inoltre, da una performance del collettivo in collaborazione con l’artista svizzero Pascal Sidler, che ha attivato sonoramente lo spazio, regalandogli una nuova dimensione sensoriale.
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Angela Cerullo & Giorgio Bloch/Caroline Von Gunten
Il senso tattile, è invece particolarmente stimolato dalla scultura di Caroline von Gunten, un paesaggio pescato nella memoria e trattenuto in una forma dalle dimensioni tanto falsate da apparire astratta, perché il paesaggio, come i ricordi, più si allontana e più si deforma. 
In questo modo, nella sua astrazione, il paesaggio dell’artista si presta a diventare il paesaggio di chiunque si trovi a guardare l’opera, il tutto incoraggiato dal colore grigio: colore indefinito e neutrale per antonomasia. 
La scultura, dunque, diventa quasi argilla, materia informe nelle mani di chi guarda, e tanti saranno gli sguardi, tante saranno le sculture, fino a perdere l’immagine di quella originale che rimane solo come attivatore del ricordo nello spettatore.
Il terzo momento della mostra ci porta nei sotterranei dello spazio, dove tre video vengono proiettati a parete. Gesti inconsueti, gesti comuni, gesti annoiati e parafrasati da attori che vengono invitati da Caroline von Gunten a riproporre dei movimenti catturati nel corso dei suoi viaggi e conservati su schizzi di quaderno. Noi che guardiamo, non siamo altro che nuovo materiale di studio: un collo inclinato, una bocca appena aperta, un sorriso compiacente, un tic nervoso alle gambe e siamo noi i prossimi sullo schermo che, guardando l’opera, la alimentiamo. 
L’opera, dunque, esiste nello spazio tra oggetto e spettatore, ci troviamo ancora una volta nella posizione in cui non è l’opera a mostrarsi a noi ma siamo noi a darci a lei. 
Si rompe la mediazione e le immagini proiettate si sommano ai corpi viventi, in uno scambio di ruoli in cui lo spettatore diventa attore e l’attore torna ad essere spettatore.
La mostra è stata inaugurata lo scorso 2 Marzo ed è visitabile fino al 31 Marzo 2019.
Serena Schioppa
Dal 2 Marzo al 31 Marzo 2019
ANGELA CERULLO & GIORGIO BLOCH/ CAROLINE VON GUNTEN
Spazio in Situ
Via S. Biagio Platani, 7
Roma 
Orari: su appuntamento
Info: insitu.roma@gmail.com / +39 328-5439828

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