30 marzo 2019

Nel paradiso dei bibliofili. All’accademia di Carrara, un percorso dedicato al libro

 

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In 250 anni, quanti studenti, quanti aspiranti artisti avranno attraversato l’Accademia di Belle Arti di Carrara? Quante idee saranno circolate e quante sono diventate, poi, disegni? Quanti libri sono stati sfogliati? In occasione dell’importante anniversario, l’Istituzione inaugura un nuovo percorso museale, che coinvolgerà gli spazi della biblioteca e le sale attigue, con nuove teche appositamente costruite per esporre volumi, disegni, incisioni sciolte e tante curiosità che compongono il patrimonio librario dell’istituzione carrarese, attraverso mostre temporanee aperte al pubblico. 
Obiettivo del Direttore Luciano Massari e del Presidente Antonio Passa, infatti, è aprire l’istituto alla cittadinanza, attraverso il racconto dei suoi tesori, una storia che, ormai, dura un bel po’ di tempo. Oltre 25mila volumi, opuscoli, materiali di varia natura, antichi e moderni, compongono il patrimonio librario dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, in corso di catalogazione informatizzata, a cura della Associazione SURUS di Massa e con la supervisione del personale della biblioteca, che avrà come risultato un catalogo online, ospitato sia sulla piattaforma del sistema bibliotecario della Provincia di Massa-Carrara che sul catalogo nazionale a cura dell’ICCU-Istituto Centrale per il Catalogo Unico. 
Dal virtuale al museo diffuso, quindi, per il percorso tematico che coinvolgerà gli spazi di del Palazzo Cybo-Malaspina, permettendo di riscoprire gustosissime rarità, come un curioso testo satirico sull’America e sui neonati Stati Uniti, visti dai francesi. Non mancano testi letterari, come una Cinquecentina con un’epistola ciceroniana, traduzioni introvabili delle favole di Fedro, un testo ottocentesco dedicato all’anatomia del cavallo progenitore diretto dei libri pop-up e l’edizione del 1811 dell’Eneide, tradotta da Clemente Bondi con le acqueforti di Bartolomeo Pinelli, qui alle prese con temi classici che denotano l’influenza dei pittori nordici che, a Roma, si confrontavano con l’antico.

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