08 aprile 2019

Viaggio intorno al mondo, con i vincitori della 13ma edizione del Premio Arte Laguna

 

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Oltre 8mila le opere pervenute da ogni parte del mondo e 120 quelle arrivate in finale, provenienti da 33 Paesi, che hanno concorso per le 6 sezioni in gara. Questi i numeri della 13ma edizione del Premio Arte Laguna, i cui vincitori, che hanno ricevuto un grant di 7mila euro, sono stati annunciati dalla giuria presieduta da Igor Zanti, nel corso della cerimonia tenutasi alle Nappe dell’Arsenale Nord, a Venezia. 
La giuria della sezione pittura composta da Alessandra Tiddia e Vasili Tsereteli, ha deciso di premiare il polacco Ryszard Szozda, con l’opera Test #03A #03B #03C (2017), sia per il tema trattato che per la scelta stilistica. Il trittico riproduce un’immagine fotografica molto nota, riferita ai test nucleari svolti in Nevada negli anni ‘50. La giuria ha trovato interessante la traduzione di un’immagine già mediata dalla fotografia, attraverso il ricorso a una tecnica pittorica quasi astrattamente monocroma. 
La giuria della sezione fotografia e digital graphics composta da Richard Noyce ed Enrico Stefanelli, ha premiato Silvia Montevecchi con Jisei no ku #1, 2017 | Jisei no ku #4 (2017) L’opera dell’artista, classe 1994, è piaciuta per la qualità della composizione, dell’immagine, il valore narrativo e l’interessante relazione con la tradizione del Jisei no ku, brevi poesie della tradizione giapponese che esprimono l’ultimo pensiero prima della morte. 
La giuria della sezione scultura e arte virtuale composta da Flavio Arensi ed Eva González-Sancho, ha premiato Yöti, The Algorithmic Portrait Artist (2017), opera dell’artista canadese Jean-Philippe Côté. L’opera ha colpito per la ricerca tecnica che integra la millenaria tradizione del ritratto con una visione profondamente contemporanea in relazione alle nuove tecnologie. 
La giuria della sezione video e performance, composta da Filippo Andreatta e Maxa Zoller, ha premiato la performance Jardin / Arsenale (2016-2019), di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi. La giuria della sezione land art e urban art, composta da Mattias Givell e Simone Pallotta, ha deciso di premiare Burj el Hawa – The Tower of Wind (2018), dell’artista libanese Jad El Khoury. La giuria della sezione Design, composta da Alfonso Femia e Danilo Premoli, ha premiato Elena Colombo con Inclusive Tea House (2017), progetto che interpreta al meglio il ruolo contemporaneo del designer impegnato a definire e a promuovere modelli di produzione e utilizzo sostenibili. 
La mostra, che si sviluppa nei 3mila metri quadri delle Nappe dell’Arsenale Nord, sarà aperta fino al 25 aprile e verrà animata da un calendario di talk, visite guidate e attività per bambini. Tra i vari appuntamenti, sabato, 13 aprile, “La Forza Della Natura, Ricostruire”, con la partecipazione dell’Assessore regionale Elena Donazzan e interventi di Chiara Casarin, Andrea Zinato, Toni Venzo, Marco Martalar, Andrea Chinese. Si proseguirà domenica, 14 aprile, con “Il collezionismo d’arte in Italia”, con Nicola Maggi e Alessandro Garofalo. Qui tutte le informazioni. 
Insieme alle 120 opere finaliste, sono poi esposte dieci sculture di calore di Le Guardie del Doge, un’installazione dalla forte presenza scenica che reinterpreta T Tower, il radiatore free-standing nato dalla collaborazione tra i designer Matteo Thun e Antonio Rodriguez con Antrax IT, azienda italiana specializza nella produzione di oggetti di design per il riscaldamento domestico, che ha supportato per l’edizione 2019 la nuova sezione design introdotta nel concorso. 
In home: Jad El Khoury, Burj el Hawa, The Tower of Wind, 2018 
In alto: Silvia Montevecchi, Jisei no ku #1, 2017

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