12 aprile 2019

Un weekend con il contemporaneo? Appuntamento a Parigi, per il festival Do Disturb

 

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Do Disturb, il festival della creatività contemporanea, arriva alla sua quinta edizione e conquista gli spazi del Palais de Tokyo in questo weekend parigino primaverile. Con la direzione artistica di Vittoria Matarrese, questo rendez-vous giovane e internazionale attraversa i territori inesplorati dell’arte con performance, musica, danza, incontri, proiezioni e una nuova piattaforma, 4:3, dedicata alle culture alternative.
Con oltre trenta artisti invitati, non poteva mancare un tocco di made in Italy con la compagnia milanese di teatro performativo, I Figli di Marla, che propone High Reactors, una creazione che esplora il tema dell’ipersensibilità, basandosi su saggi dello psicoterapeuta Rolf Sellin e osservando chi la vive quotidianamente. Direttamente da Cesena, la compagnia ‎Dewey Dell presenta performance e concerti dal vivo ispirati ai misteri della natura, mentre partecipa per la prima volta Centrale Fies, centro indipendente di produzione di arti performative contemporanee situato a Dro, in una centrale idroelettrica di inizio Novecento. Con più di 150 produzioni e co-produzioni artistiche, propone qui gli interventi If, If, If, Then, un mix esplosivo tra danza urbana e contemporanea del coreografo e regista Jacopo Jenna, e Purpose, di Reza Mirabi, un’installazione immersiva tra fantascienza, codici e simboli spirituali, per uno scontro tra cultura mainstream e spiritualità.
Invitato anche il collettivo parigino (La) Horde, che sviluppa il concetto di danza post-internet attraverso installazioni e video. In questa occasione presenta Cultes, lavoro intorno alle relazioni tra corpo e consumo di massa. Infine, da citare almeno Melanie BonajoClaude CattelainKoichiro Tamura tra i tanti altri artisti e  le compagnie.
Tra gli appuntamenti da non perdere, sabato pomeriggio, presso il Toguna, gli incontri organizzati da BAR Project di Barcellona, un’organizzazione curatoriale autogestita che promuove il dialogo, l’ospitalità e lo scambio attraverso un programma di residenze per artisti e curatori. Per passare la notte di sabato in compagnia di video, musica e performance, l’appuntamento è con Brooke CandyDecemberDustin MuchuvitzVioleta West, ovvero, Boiler Room. Si tratta di un progetto londinese lanciato nel 2010 che organizza DJ set a un numero ridotto di spettatori e trasmessi in diretta su internet. (Livia De Leoni)
In home: Delphine Roche © Justino Esteves 
In alto: © Miles Greenberg

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