23 aprile 2019

Il contemporaneo che valorizza la tradizione. Arte in dialogo con le eccellenze di Scandicci

 

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Un doppio circuito di arte e artigianato che elettrizza il territorio compreso tra Scandicci e Montelupo visibile nell’Auditorium Rogers e in Villa Costanza. Tre artisti, David Casini, Claudia Losi, Sabrina Mezzaqui, hanno collaborato con certe aziende manifatturiere del territorio – alcune delle nostre eccellenze – per dare vita a 16 opere d’arte esposte nella mostra itinerante. Scandicci, dopo aver ospitato la mostra dello scorso anno di Paolo e Paola Staccioli, si candida a nuovo centro per l’arte contemporanea, e anche grazie allo splendido auditorium, opera del celeberrimo architetto Richard Rogers del 2013. 
Oggi, sotto i rumori della tessitura, lo sbattere delle pelli conciate, lo stridente contatto dei metalli lavorati, una mostra che racconta il nuovo afflato scandiccese e montelupino verso l’arte contemporanea e la rinnovata fedeltà alle manifatture del territorio. Il rilancio di questi luoghi è quanto vi è di più importante: un ritorno alla materialità, alla tecnica, alla concretezza – e non solo all’idea – sembra germogliare anche nello scenario artistico di questi tempi. L’attività poietica dell’artigiano diventa forza immaginativa per l’artista, che si fa più dimesso, meno protervo, più dialogico: l’umiltà crea dove la superbia non ha luogo. Allo stesso modo, sembrano operare i tre artisti in mostra allorquando si nota che queste opere d’arte non avviliscono territorio e manifatture. 
Tra le altre, all’auditorium Rogers, Gesti Dentro di Claudia Losi. Delle anfore di ceramica collassate come sciogliendosi su loro stesse: accade, del resto, nei grandi forni. Losi ne ha dipinto l’interno lasciando l’esterno di un bianco lattico: l’errore diventa arte nel dialogo con Ceramiche F.lli Bartolini. C’è poi Tre Piccole Gioie in cui David Casini riproduce l’idea che ha reso famoso in tutto il mondo l’artigiano di riferimento, Verniani Bags: la pochette. Sono borsette da sera di lusso in bronzo che l’artista ha modellato con volti di artisti noti, facendo schioccare l’apertura, l’interno cambia aspetto: è rivestito in pelle e la scultura declina in borsetta da sera. Poi, gli scarti del magazzino Euro Lamp Art, si fanno arte in “Mandala”: le geometriche precisioni dell’artista prendono piede dalla dovizia artigiana con cui sono fatti gli oggetti metallici. Il viaggio si conclude col monolite in cemento di Solo un pezzo, solo dai, di David Casini in collaborazione con Powersoft Audio, dov’è incastrato un amplificatore.
 La tramvia riparte verso la città, l’autostrada del Sole dietro: qualcuno circuirà i rumori del capolinea di Villa Costanza coi suoni metafisici di una chitarra. (Achille Falco
In alto: Panoramica della bottega Euro Lamp Art. Ph. Elena Janniello

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