30 aprile 2019

Damien Hirst, ritrattista da colazione. Le sue opere su tovaglietta vanno al British Museum

 

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Sapevate che Damien Hirst è un grande ritrattista? Raffinato ed evidentemente affamato, visto che ben 70 suoi ritratti, disegnati su altrettante tovagliette da colazione, sono stati donati al British Museum. E con tanto di macchie di caffè, anche se non proprio di una miscela qualunque, bensì di quella servita dal Wolseley, esclusivissima tea room a Mayfair, nel centro di Londra. 
Hirst ha realizzato le opere dagli ultimi anni ’90 al 2010, nel corso delle varie colazioni di lavoro con il suo business manager, Frank Dunphy, al quale va attribuita una parte discretamente consistente delle ampie fortune accorse all’ex Young British Artist. Dunphy, che di finanza se ne intende, ha donato le tovagliette d’artista per giovarsi del regime fiscale agevolato, istituito per incoraggiare la filantropia, qualcosa di simile al nostro Art Bonus, ottenendo una riduzione delle tasse in cambio di donazioni nel settore dell’arte e della cultura. 
«Damien Hirst ha portato la produzione la commercializzazione della sua arte a un nuovo livello e la sua relazione con Frank Dunphy è stata parte integrante di tutto ciò», ha dichiarato Hugo Chapman, curatore della sezione stampe e disegni del British. I temi dei disegni sono molto vari e vanno dai risultati delle aste alle originali reinterpretazioni di Dunphy, raffigurato anche come un uovo sodo. Il tratto è molto rapido, a penna o a matita e l’immediatezza è obiettivamente apprezzabile, «Damien sa disegnare, non c’è dubbio su questo», ha continuato Chapman. In effetti si tratta di scarabocchi ma Hirst non è uno che fa cose a caso e infatti ognuno dei disegni è firmato e datato. Adesso il British esporrà una selezione di tovagliette, che saranno esposte nella stessa sala delle opere di Michelangelo, Leonardo Da Vinci ed Henry Moore
Dal punto di vista storiografico, le tovagliette non fanno una piega, visto che, magari, tra qualche anno, gli studiosi saranno interessati al rapporto tra Hirst e Dunphy come oggi lo sono a quello tra Picasso e Ambroise Vollard, l’imprenditore e mercante al quale si devono le fortune di tanti artisti diventati poi fondamentali nella storia dell’arte, come Paul Cézanne, Georges Rouault, Paul Gauguin, Marc Chagall e Vincent van Gogh, oltre appunto a Pablo Picasso. «Il British Museum ha già vaste raccolte che documentano la secolare interazione tra gli artisti e il mercato dell’arte. I disegni di Hirst aggiungono un nuovo affascinante capitolo a questa storia», ha dichiarato al Guardian il direttore del British Museum, Hartwig Fischer
«Sono lieto che, grazie al regime agevolato per i beni culturali applicato dal governo, queste opere potranno diventare parte delle collezioni del British Museum, a disposizione del pubblico», ha commentato Michael Ellis, ministro del Department for Digital, Culture, Media and Sport. 
Ebbene, quanto ha risparmiato Dunphy? La donazione ha prodotto una riduzione delle tasse di 90mila sterline. Ora rimane da capire solo chi era, tra i due, a offrire la colazione. (mfs)

2 Commenti

  1. In Italia invece i mercanti d’arte fanno schifo nel migliore dei casi supportano merda minimal non pervenuta o al limite seguono rigorosamente quello che arriva dall’estero genuflettendosi a ogni stronzata che vedono

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