06 maggio 2019

La Spagna ritorna nei Quartieri di Napoli, per un progetto di riqualificazione urbana

 

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La Spagna ritorna nei Quartieri Spagnoli di Napoli, con un accordo sottoscritto dall’ambasciatore Alfonso Dastis e da Foqus-Fondazione Quartieri Spagnoli, per il quale, per la prima volta, un Paese europeo partecipa alla rigenerazione di un quartiere italiano, mettendo a disposizione cultura e competenze. Il progetto rientra nell’ambito del programma “La Cultura è Capitale”, promosso per il 2019 dalla Spagna in Italia, ed è stato sancito dalla donazione di un’opera dell’artista spagnolo José Molina alla Fondazione Foqus. 
Si tratta della scultura Hermanos, commissionata dall’Ambasciata di Spagna per essere esposta permanentemente negli spazi della Fondazione, accanto ai lavori già presenti di artisti come, tra gli altri, Mimmo Paladino e Michelangelo Pistoletto. Inoltre, lo street artist napoletano Iabo donerà l’opera Don Pedro all’Ambasciatore di Spagna. Alla cerimonia pubblica, oltre all’Ambasciatore, hanno partecipato il Console Generale, José Luis Solano Gadea, e il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris
Molina, supportato da un’insolita capacità di ricerca e d’indagine psicologica e antropologica, anche in questa opera ha fatto emergere le insolite pulsioni e gli istinti primordiali che caratterizzano la specie umana. Al centro dell’interesse dell’artista madrileno vi è l’assidua attenzione a indagare la vita dell’uomo, allo scopo di svelarne le diverse problematiche che la caratterizzano. Tutta l’opera di Molina è una sorta d’incessante procedere alla ricerca di un segnale che possa permettere all’uomo di prendere atto della infausta situazione in cui si è arenato da tempo. Questa è l’aria di attesa e forse di rinascita che si respira nell’opera Hermanos e anche negli spazi delle magnifiche sale della Fondazione Foqus. 
La rivoluzione di Foqus iniziò nel 2013, in un vecchio convento a Montecalvario, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, istituito nel corso XVI secolo per volontà del viceré spagnolo don Pedro da Toledo, in un dedalo di vie in cui le truppe spagnole si insediarono per meglio controllare la città. (Sandro Bongiani)

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