13 maggio 2019

Focus Reggio Emilia. Cinque artisti, cinque gallerie e una città, per una visione contemporanea

 

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Una prova efficace di come fare sistema nell’universo dell’arte sia, a oggi, un imperativo quasi imprescindibile per realizzare eventi diffusi e di qualità, ribadendo che proprio la promozione del contemporaneo può rappresentare un’ottima risorsa per la valorizzazione turistica – e non solo – di un territorio. Tutto questo è Focus Reggio Emilia/Ricognizioni in Contemporanea, iniziativa nata dalla collaborazione fra le associazioni culturali Arteam, di Albissola Marina, e InContemporanea, di Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune cittadino, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani e con il sostegno di Miselli Accessori per Componenti Oleodinamici e Zuliani Impresa Edile. 
L’evento porta in mostra nella città emiliana cinque artisti selezionati, nell’ambito del premio Arteam Cup 2018, da altrettante gallerie reggiane sulla base della congruenza del loro lavoro con l’attività espositiva dello spazio. Come ha dichiarato Margherita Fontanesi, coordinatrice di InContemporanea, «l’associazione nasce per offrire una visione d’insieme di ciò che le gallerie di Reggio Emilia propongono in relazione al percorso odierno dell’arte, con l’intento di salvaguardare le gallerie come ambienti espositivi, di conoscenza, di diffusione della cultura e come spazi di incontro, non solo come luoghi commerciali». 
Alle sue parole fa eco il pensiero di Diego Santamaria, presidente di Arteam, il quale ha scritto del loro impegno per «far vincere il futuro, predisponendo le condizioni per un ingresso dei più giovani nel circuito delle gallerie e per offrire nuove occasioni di visibilità e confronto con il mercato ad artisti mid-career meritevoli di attenzione e/o riscoperta». 
Da tale occasione e con tali intenti nascono le cinque personali a cura di Chiara Serri che, inaugurate il 4 maggio, saranno aperte al pubblico fino al primo giugno, con catalogo Vanillaedizioni. Si tratta di “Gianluca Patti: Memoria onirica”, presso Bonioni Arte, dove sono proposte le sue opere fatte di stratificazioni sedimentate nel tempo in cui è denotabile una personale sensibilità nei confronti dei materiali; “Evita Andùjar: Stolen selfies”, alla Galleria de Bonis, dove sono visibili i dipinti dell’artista spagnola caratterizzati da soggetti femminili smagati e da una resa visiva prossima alla liquefazione; “Serena Piccinini: Singolare plurale”, alla Galleria 8,75 Artecontemporanea, in cui si entra nel vivo di un percorso immersivo a tratti surreale e giocato sulle reciprocità di naturale/artificiale; “Patrizia Novello: Inatteso”, presso Vicolo Folletto Art Factories, dove si può ammirare tutta la poesia delle sperimentazioni verbo-visuali dell’artista milanese; “Alice Faloretti: In profondità”, da 1.1_ZENONEcontemporanea, in cui sono ospitati gli oli su tela dell’autrice contrassegnati da delicate e suggestive campiture coromatiche. 
Si tratta di artisti giovani e mid-career, in grado, per mezzo della presentazione del loro lavoro e del dialogo con gli spazi coinvolti, di raccontare all’osservatore interessanti aspetti della contemporaneità artistica. «Sebbene differenti per esperienza e linguaggio, le cinque ricerche – ha spiegato la curatrice – presentano alcuni interessanti punti di tangenza: in primo luogo il recupero della memoria, intesa come terreno fertile per processi immaginativi che consentono ampie aperture oniriche; in secondo luogo la riflessione sul binomio realtà/finzione, punto di partenza per una riflessione che coinvolge la società contemporanea, dalle dinamiche identitarie al tempo dei social media alla riconsiderazione del rapporto uomo/natura in relazione al progressivo depauperamento del capitale naturale; in terzo luogo la particolare attenzione rivolta alla parte tecnica, sia che essa attinga alle esperienze del passato per sviluppare un linguaggio personale, sia che nasca dalla sperimentazione di nuovi processi e materiali, elementi portanti di un percorso in divenire». 
Fare rete sul territorio attribuendogli un respiro nazionale, valorizzare artisti emergenti e, soprattutto, di qualità, insieme alla promozione della serietà di spazi professionali, il tutto unificato da un taglio curatoriale, sono i punti di forza che fanno di Focus Reggio Emilia/Ricognizioni in Contemporanea un progetto vincente. (Davide Silvioli
In home: Gianluca Patti, Floating Noise, Blue #2, 2019 
In alto: Evita Andujar, Stolen Selfie 33 o Sopra le nuvole, 2019

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