24 maggio 2019

Incontrarsi/scontrarsi a Venezia, con Tu vs Everybody. Le curatrici ci raccontano com’è andata

 

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Presso Giudecca Art District è in atto il progetto “Tu Vs Everybody” che, durante la 58ma Biennale di Venezia, vede protagonisti diversi linguaggi di artisti italiani (giovani e affermati). Il progetto è stato ideato da Anita Calà, Fondatore e Direttore Artistico dell’associazione VILLAM, e portato avanti grazie alla co-curatela di Elena Giulia Rossi. Le abbiamo intervistate. 
Tu Vs Everybody è un progetto che vede protagonisti alcuni tra i più interessanti artisti della scena italiana, giovani e affermati. A tal riguardo, e sulla base dell’etereogenità dei linguaggi espressi, mi piacerebbe sapere: come è stato coordinare l’intero progetto? 
Anita Calà ‹‹È lucidissimo il ricordo della mattina in cui mi sono svegliata, circa un anno fa, con ancora il sentore del sogno che avevo fatto la notte appena passata: un campo di calcio distorto dove persone costruivano percorsi per se stessi, in una sorta di gara, tutti erano contro tutti. In quel periodo ero molto presa dall’organizzazione della mostra che a breve sarebbe stata presentata alla Reggia di Caserta, ma già nella mia mente si stava formando l’idea del progetto successivo. Qualche mese dopo – è stato impossibile trattenere questo flusso di energia – ne ho parlato con le persone che ho voluto fortemente in questo progetto, Elena Giulia Rossi e Giulia Pilieci, e con loro abbiamo iniziato a mettere insieme i pezzi per concretizzare il progetto. Tu vs Everybody era perfetto per Venezia, durante la Biennale…quale posto migliore per confrontarsi con everybody? 
Netta la scelta di artisti italiani, tra i più interessanti e innovatori della scena artistica contemporanea, con una ricerca potente in atto. Arri, Berchicci, Cagol, Cicero, De Luca, Teotino, Zanni rappresentano e completano la squadra pronta a mettersi in campo e portano avanti, con lo spirito e la sensibilità che contraddistingue ognuno di loro, quello che l’Arte italiana sente il bisogno di dimostrare a livello internazionale. Linguaggi diversi, che si sono espressi tramite opere inedite, create appositamente. Con loro è stato un costruire giorno dopo giorno quanto ora i fruitori possono vedere, i lavori in esposizione sono solamente un punto in un percorso che abbiamo affrontato tutti insieme. 
Il vero Tu vs everybody è stata l’esperienza vissuta precedentemente all’evento: Venezia sotto la Biennale è un campo minato e solo la serietà e la determinazione di tutti noi, facenti parte di questo cammino, ha reso possibile la realizzazione della mostra. VILLAM nasce con l’intento di voler creare mostre di grande qualità non fini a loro stesse, l’obiettivo è quello di creare sinergie che possano portare ad un’evoluzione, verso un unico scopo comune. Le opere di questi “forti e seri” lavoratori dell’arte sono messaggi che scuotono il nostro vivere quotidiano, stravolgendo il concetto di “pop” e aprono finestre sulla fede, il gioco, gli obiettivi, i ricordi, le fatiche che ognuno di noi porta dentro››. 
Giudecca Art District è uno spazio dinamico dove le realtà culturali e artigiane si alternano all’interno dei suggestivi spazi di archeologia industriale. Potete spiegarci il potenziale di tale sito e come il pubblico risponde a questa realtà? 
Elena Giulia Rossi ‹‹Con Tu vs Everybody, Anita Calà ha proposto un tema che da titolo e soggetto di una mostra è diventato lo spirito che ha investito opere e persone coinvolte. Tu vs Everybody è qualcosa di più di una mostra. E’ la nuova trasformazione di un fenomeno generato e alimentato dal modo di agire e di creare di Anita Calà che da qualche tempo, con VILLAM, proietta la sua creatività in operazioni sinergiche e relazionali. Come poterlo descrivere? Un tornado che si nutre di tutto ciò che incontra, che si ingrandisce e si trasforma nel suo percorso. 
Abbiamo visto VILLAM arrivare a questo punto da altri percorsi, ultimo dei quali la mostra alla Reggia di Caserta, e la immaginiamo proseguire in quelli successivi. Noi abbiamo avuto la fortuna di esser parte di questo passaggio e sentiamo già l’energia che sta lavorando per quelli a venire. Ma veniamo alle opere. Tutte ruotano e si collocano attorno all’arena di un immaginario spazio dello spettacolo ‘inteso come luogo profetico di culto, come generatore di economia, ciò che in tempi recenti vediamo avversarsi con particolare forza attorno al gioco del calcio e più in generale in tutto ciò che gira nella giostra mediatica’, per come il progetto si era annunciato nelle sue intenzioni iniziali. 
Ogni opera esprime tutto questo da angolazioni diverse, e come giustamente hai notato, con una grandissima varietà di linguaggi. Tutto questo vive nello spirito di Tu vs Everybody e nel gioco dicotomico tra individuo e collettività, un gioco che si è manifestato magicamente anche in tutte le fasi operative del progetto, dalla selezione dei lavori alla loro ‘messa in scena’. Il ‘modo di operare sinergico, relazionale e trasversale’, auspicato nelle intenzioni espresse anche nel comunicato si è materializzato in maniera del tutto naturale, tra gli artisti, ma anche tra tutti noi e le persone del territorio, artigiani di altri tempi in cui riconoscere il significato antico di ‘comunità’. 
Mi riferisco alle attività artigiane che si trovano all’interno del GAD – Giudecca Art District- ma anche all’isola intera della Giudecca: dai gestori del bar Palanca e gli altri ristoratori dell’isola, alle ditte di falegnameria, elettricità e tappezzeria, fino ai proprietari della Bocciofila che ospita la mostra. Tutti sono entrati a far parte del progetto come se ne fossero stati sempre parte, ci hanno aiutato con professionalità ma anche con calore familiare. Tu vs Everybody, in altre parole. 
A questo punto il progetto non può prescindere dal loro intervento e da loro come persone, così come da chi ha collaborato da Roma, fra cui studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma che da giovani apprendisti si sono trasformati in veri e propri professionisti. A loro dobbiamo gran parte della realizzazione del progetto. Tutto questo è stato così incredibile e incredibilmente vero che ora sentiamo l’urgenza di raccontarlo in una pubblicazione che ci auguriamo si trasformi e prosegua in un lavoro a sé stante››. (Valentina Muzi
In home: Stefano Cagol, New Experiments on Vacua, 2016, Hi-res poster, 83 x 125 cm. Tu vs Everybody, 2019, Venezia 
In alto: Fabrizio Cicero, God Over Land, 2019 Site-specific installation. Tu vs Everybody, 2019, Venezia

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