31 maggio 2019

Tilda Swinton ha curato una mostra alla galleria Aperture di New York

 

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Nel 1992, Tilda Swinton interpretò Orlando nell’omonimo film diretto da Sally Potter, adattamento del romanzo del 1928 di Virginia Woolf. Il “libriccino”, così chiamato dall’autrice, racconta la storia di Orlando, un giovane poeta nato in epoca elisabettiana e dalla bellezza androgina che, dopo anni passati magicamente senza invecchiare, si sveglia dopo un lungo periodo di sonno nel corpo di una donna. 
27 anni dopo, Swinton rilegge la storia di Orlando come curatrice alla galleria Aperture di New York. Cinquanta foto di undici artisti, come Mickalene Thomas, Lynn Hershman Leeson, Paul Mpagi Sepuya, Viviane Sassen, Walter Pfeiffer e Collier Schorr, saranno esposte insieme ai lavori di scrittori, autori e registi, protagonisti anche del prossimo numero di Aperture, dedicato al romanzo in cui Woolf raccontò amori, rapporti familiari, questioni di genere, sessualità, classe, in una vicenda che mescola opposti ed esperienze e ci parla di crescita e trasformazione. 
Per celebrare la mostra e la rivista, nelle prossime settimane si terranno nella Grande Mela le proiezioni di Orlando e di The Garden, film di Derek Jarman, mentre Swinton sarà protagonista alla Public Library di un talk con il critico B. Ruby Rich a proposito del New Queer Cinema, termine coniato dallo stesso Rich.

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