31 maggio 2019

Il MAXXI L’Aquila non s’ha da fare. Al Mibac arriva la lettera di artisti e intellettuali

 

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Sospendere la concessione di Palazzo Ardinghelli alla Fondazione MAXXI di Roma, per affidarlo al Polo Museale dell’Abruzzo e lì riallestire le 300 opere del MuNDA-Museo Nazionale d’Abruzzo, in prestito o in deposito a causa della persistente inagibilità della sua sede al Castello Spagnolo. È quanto si chiede nell’appello appena inviato al Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, affinché sia rivalutato il progetto voluto dal precedente responsabile del dicastero, Dario Franceschini, per il quale erano già stati destinati 2 milioni di euro all’anno, fino al 2024. Ma la storia ha un lungo strascico ed è iniziata già alcuni anni fa. 
Il primo passaggio risale a marzo 2014, quando Franceschini, appena nominato a capo dell’allora MIBACT, nel corso della sua prima uscita pubblica, a L’Aquila, ipotizzò una nuova destinazione per Palazzo Ardinghelli, edificio storico in stile tardo barocco, risalente alla metà del ‘700, i cui lavori di ristrutturazione post terremoto furono finanziati dalla Russia, per un importo di 7 milioni e 200mila euro: «Potrebbe ospitare un museo di Arte Contemporanea con opere chieste in dono a artisti di tutto il mondo». Quindi, a dicembre 2017, la Camera approvò un emendamento per lo stanziamento di 2 milioni di euro all’anno, per finanziare in modo permanente tutte le attività del neonato Maxxi L’Aquila. Ma, già preoccupata per le sorti del MuNDA, il museo del capoluogo abruzzese inaugurato il 23 settembre 1951 e ospitato nel Forte Spagnolo gravemente danneggiato dal sisma, Linda Arbace, direttore del Polo Museale dell’Abruzzo, rispondeva in maniera sibillina: «L’arrivo all’Aquila del museo MAXXI non esclude che anche il Museo nazionale non possa ospitare mostre e collezioni di arte moderna». In effetti, la richiesta di istituire un Museo d’Arte contemporanea in Palazzo Ardinghelli fu avanzata dalla stessa amministrazione comunale del capoluogo abruzzese, in quell’anno a guida di Massimo Cialente che affermò di aver invitato proprio per questo motivo il Ministro Franceschini e, dopo pochi giorni, il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, «Per verificare la possibilità di farne museo, cosa della quale eravamo convintamente entusiasti». 
E, oggi, l’appello diretto a Bonisoli e sottoscritto da diversi intellettuali, artisti e docenti universitari, tra i quali Dario Argento, Renato Barilli, Massimo Cacciari, Maurizio Calvesi, Philippe Daverio, Salvatore Settis, Vincenzo Trione. L’iniziativa è stata promossa dal Prof. Alessandro Monti, studioso di politiche culturali e gestioni museali, il quale ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica, con interventi su varie testate nazionali. Come si legge nel testo della lettera, la proposta è di «Riallocare le risorse già stanziate per la Fondazione MAXXI nel Bilancio di Previsione del MiBAC destinandole al Polo Museale dell’Abruzzo per le esigenze di funzionamento della sede distaccata del MuNDA a Palazzo Ardinghelli e di sostegno alle attività istituzionali, inclusi programmi di attività da realizzare con il coinvolgimento di Accademia di Belle Arti, Liceo Artistico, associazioni culturali e della stessa cittadinanza». Nell’appello viene descritto anche un primo programma di iniziative nel campo delle arti visive, curato da Antonio Gasbarrini e da definire con il coinvolgimento della cittadinanza, l’apporto tecnico scientifico del Polo Museale e l’eventuale contributo della Fondazione Carispaq.

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