04 giugno 2019

Marijuana d’artista. Richard Prince presenta la sua ultima opera ed è decisamente verde

 

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George Clooney ha il suo marchio di tequila, la Casamigos, “la tequila fatta dagli amici per gli amici”. Bob Dylan, invece, preferisce il whisky per riempire le sue belle bottiglie di Heaven’s Door. Ma, almeno a quanto sappiamo, nessuno aveva mai osato andare oltre. Almeno fino alla Katz + Dogg, la marijuana firmata Richard Prince e presentata in occasione di “High Times”, mostra da poco aperta da Gagosian, a San Francisco, che ci tiene a specificare di non avere alcuna relazione con questa “performance”. 
La scorsa settimana, dopo l’apertura, Prince ha accompagnato i visitatori in un vicino dispensario, dove hanno potuto testare i campioni del suo nuovo ceppo. Come nel resto dello Stato della California, infatti, la cannabis, tanto per uso ricreativo che medico, è ormai legalizzata anche se non ne è consentito il consumo pubblico. Una bella vittoria per la comunità hippies che, dagli anni ’60, vive nel distretto di Haight & Ashbury. E una mossa piuttosto controversa per Prince che, in effetti, ha riposto massima cura per i dettagli, proprio come se si trattasse di un’opera d’arte, con le confezioni stilizzate con disegni a penna. Il ceppo di Prince, prodotto dalla società 710 Labs, si basa su un altro ceppo, conosciuto come “ice cream cake”, e ha il 23% di THC, una quantità inferiore rispetto alla maggior parte delle varietà. Il costo? 81 dollari per 3,5 grammi. 
Prince non ha mai nascosto il suo interesse per la cultura sviluppatasi intorno alla famosa pianta, provata per la prima volta nel 1967, a un concerto dei Doors. Nulla di strano, visto che l’artista nato nel 1949 è riconosciuto come una delle personalità più rappresentative della sua generazione e, quindi, ne avrà viste – e provate – di belle, in quegli anni, sulla West Coast. 
In ogni caso, Prince ha chiarito di non far uso di sostanze mentre lavora, anche se i risultati rimangono fedeli alla linea: Roberta Smith, critica del New York Times, ha scritto che «Prince non ha mai realizzato nulla di tanto divertente da osservare». John Yau, che scrive per Hyperallergic, si è mostrato meno entusiasta, definendo Prince come «una sorta di vampiro triste». Piuttosto lapidario il commento dell’artista rilasciato ad Artnet: «Buona rivoluzione». Basterà una foglia? 
In alto: courtesy Katz + Dogg

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