15 giugno 2019

Ciao Maestro. Si è spento a Roma, a 96 anni, Franco Zeffirelli

 

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Un lutto che colpisce al cuore il mondo del cinema e non solo. «Ciao Maestro. Si è spento serenamente pochi minuti fa Franco Zeffirelli. Era nato a Firenze 96 anni fa. La scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia. Seguiranno altre informazioni sul luogo e la data delle esequie. Il Maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze». Ad annunciare la scomparsa, la stessa Fondazione Zeffirelli sul sito ufficiale, parole secche che hanno fatto immediatamente il giro del web e suscitato la commossa reazione di personaggi della cultura e della politica, oltre che dei tantissimi ammiratori. Il suo Maestro fu Luchino Visconti, con il quale collaborò per Senso, solo per citare il lungometraggio più famoso ma tante furono le collaborazioni, con Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Edoardo De Filippo, tra gli altri.
«Un signore delle scene», per Enrico Mentana, «Addio a Franco Zeffirelli. Dal cinema al teatro, grande protagonista della cultura italiana capace di amplificarne la dimensione internazionale. Regista, sceneggiatore, scenografo ha fatto dell’eleganza formale il tratto distintivo dei suoi lavori, apprezzati in tutto il mondo», per Roberto Fico. «Franco Zeffirelli non è stato solo cinema, arte, cultura. È stato un pilastro fondamentale della storia del novecento italiano. Le parole non bastano a colmare il vuoto che lascerà, ma i suoi capolavori terranno vivo il ricordo», ha commentato Mariastella Gelmini. «Era un grande fiorentino e la sua Fondazione, nel centro storico di Firenze, voleva mettere a disposizione della città e del mondo intero la sua sterminata produzione artistica. E proprio la Fondazione è stata uno dei suoi grandi sogni realizzati. Innumerevoli i riconoscimenti che aveva ricevuto durante la sua carriera. Adesso riposerà nella sua città, nella cappella di famiglia», ha scritto Dario Nardella, sindaco di Firenze.
Gian Franco Corsi Zeffirelli nacque a Firenze, il 12 febbraio 1923, da Ottorino Corsi, commerciante di stoffe originario di Vinci, e Alaide Garosi Cipriani. La sua non fu una infanzia semplice, non solo a causa del mancato riconoscimento paterno, che avvenne solo a 19 anni, ma anche per la prematura scomparsa della madre. Studiò al collegio nel convento di San Marco a Firenze, ebbe come istruttore Giorgio La Pira e, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze ed essersi laureato in scenografia, esordì come scenografo nel secondo dopoguerra, curando una messa in scena di Troilo e Cressida diretta da Luchino Visconti.
Le prime esperienze nel cinema furono insieme a Francesco Rosi, come collaboratore dello stesso Visconti ma lunga fu l’esperienza in teatro, sia come regista che come scenografo e disegnatore di costumi. Negli anni sessanta, Zeffirelli diresse alcuni spettacoli memorabili nella storia del teatro italiano, come l’Amleto con Giorgio Albertazzi, mentre si avvicendavano diverse esperienze di successo nei più importanti teatri internazionali, dal Metropolitan Opera House di New York al Grand Théâtre di Ginevra. Sul piccolo schermo, fu grandissimo il successo del film Gesù di Nazareth, nel 1976, mentre al cinema ottenne ottimi riscontri anche per Il Campione, riadattamento del famoso The Champ di King Vidor. Ancora un grande successo per Amleto, del 1990, una grande produzione internazionale – come del resto la maggior parte dei suoi film – con attori del calibro di Mel Gibson, Glenn Close e Helena Bonham Carter, vincitore, nel 1991, del David di Donatello come Miglior Film Straniero.
Nel 2003 gli fu conferita la Medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte, mentre nel 2004 fu nominato Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Dichiaratamente omosessuale, si definiva cattolico ed è stato Senatore della Repubblica italiana dal 1994 al 2001, nel partito di Forza Italia.

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