29 giugno 2019

Un giro nella metro di Londra con Laure Prouvost. Il suo nuovo progetto, in 270 stazioni

 

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Dopo aver raccolto ottime critiche alla Biennale di Venezia, con un Padiglione francese che sembrava avere tutte le carte in regola – forse troppe – per vincere il Leone d’Oro, Laure Prouvost non si concede il tempo di riposarsi e coglie l’attimo, saltando sul giusto treno. In questo caso, la sliding door è proprio quella della metropolitana di Londra, dove l’artista vincitrice del Turner Prize 2013 ha appena presentato You are deeper than what you think, la sua prima commissione di arte pubblica in UK e decisamente ambiziosa, visto che si tratta di un progetto diffuso tra tutte le 270 stazioni, ispirato al tipico carattere tipografico della Tube, il Johnston.
Prouvost ha realizzato una serie di opere di diverse dimensioni, da due grandi installazioni ambientali, nelle stazioni di Heathrow e Stratford, alle copertine di sei milioni di mappe tascabili, nel suo stile provocatorio, ambiguo e densamente poetico. “You are going in the wrong direction”, “Stai andando nella direzione sbagliata” si legge in una grande scritta nella stazione di Heathrow Terminal 4. E quale sarebbe quella giusta? Forse dovremmo seguire meglio la mappa, che ci dice che “In grand ma’s dream this map would always be with you and would resist the passing of time’, “Nel sogno di grand ma, questa mappa rimarrebbe sempre con te e resisterebbe al passaggio del tempo”. Una speranza effimera, per non finire accartocciata nel fondo di qualche zaino, nella migliore delle ipotesi. 
A proposito dell’annosa discussione su quale comportamento sia più conveniente adottare sulle scale mobili, salire o non salire, occupare tutto lo spazio o rimanere sulla destra, Prouvost idee decisamente più radicali: “In grandma’s dream you would stay here forever and dance all night”, “Nel sogno di grandma, rimarresti qui per sempre e danzeresti tutta la notte”. Romantico ma anche polemico, considerando che l’artista ha ammesso di aver nascosto diversi riferimenti al controverso tema Brexit, come nel caso di una performance cantata, con un coro che, durante la presentazione, si è esibito in un “Oh stay with us, the party has just begun” “Rimani con noi, la festa è appena iniziata”. 
E molte altre opere d’arte, commissionate a diversi artisti, come Peter Sedgley ed Eduardo Paolozzi, sono disseminate lungo l’intera rete metropolitana di Londra. Se volete sapere dove, potete dare un’occhiata a questa mappa

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