20 luglio 2019

Approvata legge per la ricostruzione di Notre Dame, mentre emergono le falle nella sicurezza

 

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Il parlamento francese ha approvato una legge riguardante la ricostruzione della cattedrale di Notre Dame, tre mesi dopo essere stata parzialmente distrutta da un incendio devastante. Ma l’approvazione è solo l’inizio di un percorso che sarà complicato e controverso. «Il difficile è ancora tutto da fare», ha detto il ministro della cultura francese Franck Riester all’Agence France Presse. Il disegno di legge approvato supervisionerà gli 850 milioni di euro di donazioni promesse da benefattori privati e società, come Bernard Arnault e Francois-Henri Pinault, che hanno promesso rispettivamente 200 milioni e 100 milioni di euro. 
Il presidente Emmanuel Macron aveva detto che la ricostruzione sarebbe stata completata entro cinque anni ma, per alcuni esperti, si tratta di un tempo troppo breve. E non è piaciuto affatto nemmeno il suggerimento di rimpiazzare la guglia della chiesa con un campanile. Secondo Riester, l’obiettivo «è dare a Notre-Dame un restauro appropriato per il posto che occupa nel cuore dei francesi e del mondo intero». 
Il passaggio della legge è stato ritardato dalle obiezioni di alcuni membri del parlamento che hanno sostenuto che il piano per la ricostruzione è stato affrettato per assicurare il completamento in tempo per i Giochi Olimpici del 2024, che si terranno a Parigi. «L’imposizione dall’alto di un termine di cinque anni non ha alcun senso», ha dichiarato Brigitte Kuster, portavoce dell’opposizione. Ma Riester ha insistito: «Non confondiamo la velocità con la fretta». S
econdo il ministro è importante intervenire con sollecitudine, visto che la struttura della cattedrale non è stata del tutto salvata e c’è ancora il rischio di un collasso in alcune aree, come rivelato da un rapporto pubblicato dal New York Times
Inoltre, secondo il quotidiano, nei momenti immediatamente successivi allo scoppio dell’incendio, si sarebbero svolti una serie di errori e ritardi che si sarebbero rivelati fatali. Il custode, una volta suonato l’allarme antincendio, si sarebbe diretto verso la sacrestia, rendendosi conto solo dopo 30 minuti e varie telefonate con i superiori, che le fiamme si stavano propagando, invece, nel soffitto. Scoperta la vera fonte dell’incendio, la situazione era ormai fuori controllo. 
Questi errori nelle comunicazioni sono emersi nel corso di varie interviste con i funzionari della chiesa e con i dirigenti dell’agenzia che si occupa della sicurezza della cattedrale, la Elytis. Le cause e le colpe non sono ancora state determinate e sono al centro di un’indagine delle autorità francesi, che andrà avanti per mesi.

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