19 maggio 2003

fino al 22.VI.2003 Gaudí – La ricerca della forma Genova, Palazzo della Borsa

 
A Genova l’arte ed il coraggio architettonico del genio catalano. La mostra che ha inaugurato a Barcellona l’anno gaudiano sbarca in luguria. Un Gaudí insolito, sobrio ed intenso al tempo stesso. Una mostra sapientemente ‘aiutata’ dalla multimedialità…

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Nel 2002 Barcellona ha festeggiato l’Anno Internazionale gaudiano: un insieme di celebrazioni e mostre dedicate al grande artista in un’iniziativa davvero importante, che nella capitale catalana ha complessivamente ottenuto l’eccezionale successo di pubblico di oltre cinque milioni di visitatori.
Ora la rassegna Gaudí. La ricerca delle forma, che ha inaugurato l’evento spagnolo, è alla sua prima tappa di un lungo itinerario che la porterà in seguito in altre sedi importanti in tutto il mondo, in Corea, in Giappone, in Australia ed in Brasile. Infatti la mostra, allestita dalla Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior (SEACEX) e curata da Daniel Giralt-Miracle, commissario dell’anno internazionale Gaudiano, è in questi giorni a Genova, al Palazzo della Borsa. Una scelta particolarmente significativa e lusinghiera per il capoluogo ligure, oltre che “una splendida occasione per inserire il Palazzo della Borsa nel circuito culturale cittadino”, come auspica l’assessore alla cultura Bruno Gabrielli.Antoni Gaudì
Antoni Gaudí è uno dei più conosciuti ed amati protagonisti dell’arte di tutti i tempi: anche Gabrielli si dichiara un cultore dell’artista catalano, e apprezza che la rassegna ne sottolinei con rigore un aspetto meno noto, rinunciando a scelte prettamente spettacolari. La rassegna evidenzia il valore della ricerca, la capacità d’invenzione che va oltre le barriere della tecnica.
Così lo stile Coppedé della sede genovese dialoga piacevolmente con l’estro del genio catalano: un Gaudí imprevedibilmente sobrio, in una mostra centrata sull’aspetto più nascosto, essenziale del lavoro dell’artista.
Il legame ingegnoso e saldo tra le esigenze costruttive e la bellezza delle scelte estetiche, in costruzioni che, scrive Giulio Carlo Argan, “stanno su per miracolo, e naturalmente è la tecnica dell’artista che fa il miracolo”: questo l’aspetto indagato dalla mostra, con rigore storico e con un allestimento gradevole, che si avvale con garbo e intelligenza di supporti multimediali.
Particolarmente suggestivi sono i grandi modelli delle costruzioni, in scala uno a uno, che spogliano le architetture degli aspetti decorativi più appariscenti per svelarne la sintesi, la poetica armonia formale. Grazie alla sobrietà monocroma di struttureAntoni Gaudì asciutte, si mette così in luce l’estremo coraggio delle scelte statiche: archi catenari, volte convesse, paraboloidi intersecati, sono forme purissime e ardite come sculture. Può sembrare difficile, a prima vista, associare queste strutture al Gaudì più conosciuto, quello delle forme fiabesche, dei colori fantastici, dei decori preziosi e dei palazzi onirici, effimeri all’apparenza come castelli di sabbia.
La mostra accosta sapientemente foto e planimetrie, elaborazioni al computer che analizzano i progetti dell’artista e supporti audiovisivi, ad oggetti, accessori, mobili ed immagini delle costruzioni più note: si compone così, come in un ricco mosaico a più livelli di lettura, il ritratto ricco e composito di uno dei protagonisti più straordinari ed eclettici dell’arte di tutti i tempi.

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valentina caserta
mostra visitata il 12 maggio 2003


Gaudí. La ricerca della forma.
GENOVA, Palazzo della Borsa
Piazza de Ferrari
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00.
La biglietteria chiude un’ora prima del termine dell’orario di visita. Per informazioni, 010 2704565


[exibart]

2 Commenti

  1. noto orora che ho perso la mostra a Genova.E mi dispiace enormemente,visto le descrizioni invitanti del sig Daniel Giralt-Miracle,a cui rivolgo un invito di vedere un lavoro,dove abbiamo raccolto le forme gaudiane e le abbiamo riprodotte in una casa,mettendo in uso le nostre maestranze di stuccatori.Questo e’ successo naturalmente dopo essere stati a Barcellona a vedere di persona il maestro.Abbiamo notato inoltre che nella Pedrera,la terrazza,il cavedio,i camini templari,sono

  2. completamente di marmorino,cosicche’lo stimolo e’ stato piu’forte.Voglia il caso che la casa che stiamo terminando sia a due passi dalla ditta di mosaici Orsoni.Non so se si puo’ capire cosa stiamo facendo e come lavoriamo,ma se e’ interessato le posso spedire una foto.Saluti da Venezia Enrico Trolese (stuccatore)

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