15 dicembre 2017

Fino al 28.I.2018 Escher. Oltre il possibile Palazzo Blu, Pisa

 

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Dopo aver ospitato maestri come Dalì, Toulouse-Lautrec, Modigliani, Warhol e molti altri, Palazzo Blu inaugura la nuova stagione espositiva 2017-2018 con un altro importante artista del secolo breve, Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 1898 – Laren, 1972). Ancora una volta a Pisa si celebra la grande pittura del Novecento, attraverso una densa antologica di uno dei più originali grafici della storia dell’arte.
Le sale al pianoterra dello storico Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi – denominato blu per il colore dell’intonacatura – accolgono oltre 100 opere firmate dal maestro olandese e datate tra il 1917 e il 1963, in un allestimento che si compone anche di alcune curiose incursioni multimediali originali e inedite.
La mostra è un’occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della creatività dell’artista, gli anni del liceo ad Arnhem dettati dalle prime incisioni su linoleum, i viaggi e le permanenze in Italia (soprattutto a Roma e in Toscana, Sicilia e Calabria), il ritorno in patria negli anni della Seconda Guerra Mondiale, le degenze in Canada e a Laren, città dove poi si spegnerà il 27 marzo 1972.
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M.C. Escher Stelle 1948 Xilografia 32 x 26 cm Collezione Gemeentemuseum Den Haag All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands

La scelta curatoriale è ricaduta su una divisione del percorso espositivo in nove differenti sezioni tematiche: volti, animali, oggetti e riflessi, geometrie e ritmi, paesaggi, architetture fantastiche, nature e autoritratti. Scelta che seppur conferisce un tono didattico alla mostra, non lo appesantisce, anzi stimola ancora di più la voglia di scoprire (o ri-scoprire) Escher, sempre considerato a metà tra artista-grafico e matematico. Si perché, già dai tempi in cui studiava ad Haarlem cominciò ad interessarsi all’arte matematico-razionale della tradizione ebraica e islamica e le sue opere fin da subito si sono contraddistinte proprio per l’utilizzo di linee e contorni definiti e immagini rigorosamente geometriche.
“Solo coloro che osano esplorare l’assurdo raggiungeranno l’impossibile”. Non a caso Escher nei suoi scritti mette nero su bianco queste parole, citazioni che da sole descrivono il modus operandi di tutta la sua carriera. Così, partendo dai primissimi ritratti e figure di animali su linoleum (dai tratti marcati e netti) si passa poi alle litografie e xilografie che lo hanno reso l’artista che oggi conosciamo.
L’illusione, il surreale, il sogno, la magia, nelle opere di Escher troviamo tutto questo. Immagini e forme in continua trasmutazione, un processo che avviene quasi impercettibilmente. Il fascino dei lavori dell’artista olandese ci conduce immediatamente in un mondo fantastico, fatto di geometrie infinite, come il nostro occhio che vi si perde all’interno. Le opere esplorano sempre più a fondo gli orizzonti dell’illusione visiva: architetture impossibili (richiami dalle architetture fantastiche e prospettive suggestive di Giovan Battista Piranesi), impressionante virtuosismo tecnico e creativo. “Chi può dire che questo pavimento non possa essere anche un soffitto?”. Escher non si pone limiti creativi, arriva letteralmente Oltre il possibile e ne sono conferma opere come Mano che sorregge una sfera specchiante (Autoritratto in un specchio sferico) (1935), il grande pannello Metaformosi II (1939-40), Occhio (1946), Altro mondo (1947), Stelle (1948), lavori conosciutissimi e tutti presenti in mostra.
Giocate proprio sui suoi espedienti ottico-illusionistici e le sue sorprendenti architetture che sfidano le regole della prospettiva classica, sono le installazioni multimediali progettate dall’architetto Cesare Mari, disseminate nel percorso della mostra a giocare con il pubblico, offrendoli la possibilità di interagire con esse. Proprio nel corridoio d’ingresso all’esposizione si presentano diversi pannelli multimediali in riproduzione di “Processione nella cripta” (1927), come a catapultare l’osservatore direttamente all’interno dell’opera stessa e con la medesima interagire.
“Chi sa cercare scopre che la meraviglia è dentro di sé”, M.C. Escher.
Annalisa Castagnoli
mostra visitata il 13 ottobre 
Dal 13 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
Escher. Oltre il possibile
PALAZZO BLU
Lungarno Gambacorti 9, Pisa 
Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 19:00 e il sabato e la domenica dalle ore 10:00 alle ore 20:00
Info: info@palazzoblu.it

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