19 settembre 2018

Il tempo dalla parte di Artissima. Presentate tutte le novità della venticinquesima edizione

 

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Artissima arriva al traguardo dei 25 anni, vale a dire un quarto di secolo, il che rende bene l’idea del percorso compiuto dalla fiera torinese dedicata al contemporaneo. In chilometri sarebbe come un giro intorno al mondo e poi ancora un altro, pur rimanendo in città, contando le 1394 gallerie invitate, dal 1994 a oggi, di cui 946 straniere, provenienti da 63 Paesi, e 448 italiane. E infatti, fil rouge della venticinquesima edizione, che si terrà dall’1 al 4 novembre, è il tempo, in senso buono, cioè “Time is on our side”, il tempo è dalla nostra parte, non cristallizzazione celebrativa del ricordo ma flusso dinamico ed emozionale, come spesso sanno esprimere le opere d’arte. Senza dimenticare le ricadute economiche, il cui indotto genera 3,7 milioni di euro ogni anno, oltre al suo budget di spesa. 
«Amo Artissima perché ogni anno offre uno spaccato globale sulla contemporaneità portando gli amanti dell’arte in uno spazio/tempo inaspettato, sospeso al di fuori della quotidianità, in cui le opere sanno trasformare la nostra visione del mondo Il tempo è dalla nostra parte, dalla parte di chi nel mondo dell’arte vuole scoprire ed emozionarsi, assaporare e riflettere, aprirsi al diverso e al cambiamento», ha dichiarato Ilaria Bonacossa, al secondo anno di direzione. Ma ricordare è dolce: «Torniamo indietro. Ho visitato la mia prima Artissima nel 2002 a Torino Esposizioni, lo straordinario padiglione di Nervi perfetto per ospitare un evento come il nostro. Era l’anno in cui stavo per trasferirmi a Torino come curatrice alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e, se posso confessarlo, è stata la prima fiera d’arte contemporanea che ho visitato (in quegli anni si viaggiava per il mondo seguendo principalmente le biennali, meno le fiere). Da giovane curatrice giravo per Artissima alla ricerca di artisti a me ancora sconosciuti il cui talento mi appassionasse, nel tentativo di intravedere qualche filone tematico o formale che valesse la pena approfondire», ci ha detto Bonacossa, che abbiamo intervistato per il nostro prossimo numero onpaper, il 102. 
E quindi, cosa ci sarà nel 2018? 195 gallerie provenienti da 35 Paesi, su 20mila metri quadri di esposizione, per 8 sezioni di cui 4 curate: Present Future, a cura di Cloé Perrone, Myriam Ben Salah e Juan Canela, Back to the Future, coordinata da Anna Daneri e con la curatela di Cristiano Raimondi, Gabriela Rangel e Pietro Rigolo, Disegni, a cura di João Mourão e Luís Silva, e la nuova Sound, a cura di Yann Chateigné Tytelman e Nicola Ricciardi, dedicata alle indagini sonore contemporanee e allestita presso le OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino. 
Tra le novità, anche Artissima Experimental Academy, progetto formativo in collaborazione con COMBO, il cui primo appuntamento, realizzato col sostegno di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, si concretizza in fiera con il progetto DAF Struttura, curato da Zasha Colah. Nuove collaborazione eccellenti anche con Treccani, per Alfabeto Treccani, un racconto enciclopedico per immagini dell’arte italiana contemporanea attraverso una serie di multipli d’arte concepiti ad hoc da artisti italiani di diverse generazioni, e con Moleskine, per le lezioni itineranti e performative di disegno, guidate da Marzia Migliora, nell’ambito di Disegnare l’invisibile. Tra i progetti monografici, l’omaggio a Carol Rama in occasione dei 100 anni della sua nascita, in collaborazione con Fondazione Sardi per l’Arte. 
Anche il digitale avrà il suo peso, con Artissima Digital, la piattaforma implementata già nel 2017 e potenziata quest’anno, grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, con approfondimenti sulle aree online dedicate agli espositori e ai collezionisti. In particolare, 25 years of Art, un programma editoriale e video diffuso sul blog e i social media della fiera, a cura di Edoardo Bonaspetti e Stefano Cernuschi, proporrà 25 punti di vista sulla storia di Artissima, sulla città di Torino e sul mondo dell’arte contemporanea. Oltre alla immancabile serie di hashtag, come #ArtissimaLive, la redazione dal vivo ospitata all’OVAL e composta da riviste online, blogger e siti web di settore, e #ArtissimaRewind che, come lascia intendere il nome, riavvolgerà il nastro delle passate edizioni. E i premi? Confermati, tra gli altri, il Campari Art Prize e l’OGR Award, alla loro seconda edizione, oltre ai tradizionali premi Ettore e Ines Fico e Illy Present Future. 
In home e in alto: Oval, Artissima 2017. Photo: Perottino, Alfero, Bottallo, Formica

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