29 settembre 2005

fino al 9.X.2005 Obiettivo Uomo Ambiente Viterbo, sedi varie

 
L’Università degli Studi della Tuscia festeggia il suo 25° compleanno. Come? Proponendo un’iniziativa sul rapporto tra l’uomo ed il suo pianeta. Mostre fotografiche, proiezioni video e dibattiti...

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Era il 1999 quando veniva dato alle stampe il volume di Bruno Latour Politiche della natura. Nel volume si cerca, fondamentalmente, di risolvere il difficile rapporto tra natura e società ipotizzando una compartecipazione di esseri umani ma non all’interno di una struttura sociale, considerando la natura nella sua molteplicità. Le terre sono, dunque, entità diverse tra loro, in questa era antropocene, come la definisce il premio Nobel per la chimica Paul Crutzen; così come sono fortemente connotate dalle attività (e dalle non attività) umane. Tanto da infondere un’idea della natura imprescindibile dalla presenza dell’uomo.
La mostra in corso a Viterbo si concentra proprio su queste tematiche. Obiettivo Uomo Ambiente è in realtà una serie di mostre, trenta in tutto, che costituiscono la prima Biennale Internazionale di Fotografia a Viterbo. Una biennale che si dipana tra incontri con scienziati, filosofi, archeologi, storici dell’arte e, naturalmente, fotografi. I fotografi che hanno ritratto questo mondo, questi mondi diversi. Gli scatti della biennale di Viterbo privilegiano certamente l’informazione, ma l’immagine oltre che documentare rende visibile il sentore di un’urgenza che è quella dell’intervento su un mondo.
Gerd Ludwig
Come scriveva Roland BarthesLa Fotografia è l’avvento di me stesso come altro: un’astuta dissociazione della coscienza d’identità”. Mostrare quella che Ulrich Beck definisce “La società mondiale del rischio” significa anche interrompere il silenzio delle parole, significa far emergere una dimensione globale di dolore e stimolare a nuove relazioni.
Possiamo dividere le foto di denuncia del degrado ambientale di Gary Braasch, Antonin Kratochvil, Peter Essik e Gerd Ludwig da quelle etno-antropologiche di Stephàne Compoint, Daniele Pellegrini, Abbas, Pablo Balbontin, Andrea Pistolesi, Stefano Torrione, Francesco Zizola, Peter Menzel, Paolo Woods. E’ facile, inoltre, individuare i reportage su animali e piante (Jim Fitzharris, Emanuele Coppola, Harri Kallio, Frans Lanting, Norbert Wu, Christian Ziegler) da quelli sui beni culturali (Alessandro Digaetano, Stefano Amantini, Massimo Borchi e Guido Cozzi, Franco Barbagallo e Andrea Vannini), ma occorre ammettere, comunque, che tutte queste immagini fanno parte di un sistema correlato di cultura e natura, tanto da indurci ad ipotizzare una sovrapposizione dei termini, persino un’omologia.
Abbas
La rassegna di Viterbo ha il pregio di non fondare la riflessione esclusivamente sulla visione, bensì di appoggiarsi all’incontro con dei protagonisti del rapporto cultura–natura in modo da facilitare la comprensione del cambiamento dell’ecosistema in cui includiamo i mondi e le nature, tra cui quella dell’arte.

marcello carriero
mostra visitata il 25 settembre 2005


Obiettivo Uomo Ambiente
1ª biennale internazionale di fotografia e dibattiti tra scienza e cultura – Dal 24 settembre al 9 ottobre 2005
Sedi Varie Viterbo – www.obiettivouomoambiente.net


[exibart]

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