26 gennaio 2006

fino al 8.II.2006 Le Adorazioni del Bramantino Milano, Pinacoteca Ambrosiana

 
Due dipinti di Bramantino, l’ermetico lombardo. Due rebus che nascondono complesse simbologie. Di cui la mostra propone un’interpretazione. Che si lega strettamente alla storia religiosa di Milano…

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Scriveva Karl Kraus “Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma”. La piccola mostra allestita alla pinacoteca è dedicata ad uno degli artisti più enigmatici del rinascimento lombardo: Bartolomeo Suardi detto il Bramantino (Milano 1460? – 1536) che fu orafo, pittore e raffinato uomo di cultura.
Due i dipinti esposti, entrambi riferibili all’attività giovanile del Suardi. L’Adorazione del Bambino (1485 ca.) che appartiene alla pinacoteca e l’Adorazione dei Magi (1495 ca.) in prestito dalla National Gallery di Londra. Due temi consueti per l’arte sacra del Rinascimento, ma assolutamente non convenzionale è la rappresentazione che ne dà Bramantino, che dipinge due misteriosi intrecci di simboli.
Giovanni Morale ha proposto un’intrigante interpretazione iconologica delle due tavole -connessa alla storia di Milano e alla sua particolare liturgia, il rito ambrosiano- e la presenta al pubblico in occasione di questa mostra.
Nell’Adorazione dell’Ambrosiana, Morale individua richiami ai Vangeli apocrifi e al clima religioso di Milano nel primo Cinquecento (ritiene che Bramantino fosse vicino al gruppo degli amadeiti); s’interroga sull’identità della donna con il manto color arancio alla sinistra della Vergine, una Sibilla o la seconda levatrice di cui parla lo pseudo-Matteo? E chi è l’uomo coronato d’alloro e abbigliato come un antico romano? L’imperatore Augusto al quale una Sibilla annunciò la nascita del Re dei Re o il poeta Virgilio?
Più complessa l’analisi svolta sulla tavola di Londra. Tredici personaggi e sei recipienti: questi gli elementi di un complicato rebus che Morale cerca di decifrare aiutandosi con le parole di un inno scritto da Sant’Ambrogio e con le immagini cesellate di uno splendido oggetto di oreficeria del IV secolo d.C., la capsella di San Nazaro, un reliquiario in argento custodito al Museo Diocesano.
Bramantino, Adorazione del Bambino, 1485 ca, olio e tempera su tavola, Milano, Pinacoteca Ambrosiana
Morale individua nel dipinto i riferimenti a “ben quattro manifestazioni di Cristo, le stesse cantate nell’inno ambrosiano Illuminans Altissimus” l’Adorazione dei Magi, il battesimo e due miracoli, la trasformazione dell’acqua in vino alle Nozze di Cana, la moltiplicazione dei pani; per questo l’opera può essere considerata un “unicum nella tradizione iconografica cristiana” (Morale).
Anche senza addentrarsi nelle ipotesi di Morale (illustrate in un affascinante saggio in catalogo) è immediatamente evidente la particolarità dell’Adorazione della National Gallery. Si individuano con certezza solo due dei Magi, il terzo ha deposto il suo dono di fronte a Gesù e non ha nessun altro attributo che permetta di distinguerlo con sicurezza dagli altri personaggi; i Magi di Bramantino non hanno vesti regali né copricapo elaborati. Morale richiama l’attenzione sull’iconografia di San Giovanni –la figura alla sinistra della Madonna che indica il Bambino- privo della tradizionale pelle di cammello e sul personaggio abbigliato in rosso a destra del trono. Come Giovanni, poggia entrambi i piedi sui gradini del trono, ha la pelle scura ed una tunica vermiglia che spicca tra le altre come quella del Battista (Morale lo identifica con l’eunuco etiope, ancora un riferimento al battesimo). Alcune delle misteriose simbologie sono ancora da decifrare (per esempio la scritta sul cubo ai piedi della Madonna).
Aldilà degli enigmi resta l’arte del Bramantino, e la sua originalissima interpretazione della pittura come “strumento di comunicazione di simbologie e allegorie religiose” (Marani). Rigorose costruzioni prospettiche e sfondi di architetture – nelle quali si percepisce l’eco dell’architetto Bramante- colori brillanti e raffinati, figure ancora un po’ legnose.
Un’occasione anche per tornare a visitare la pinacoteca ambrosiana custode di veri capolavori- due per tutti la Canestra di frutta di Caravaggio e il cartone della Scuola di Atene di Raffaello.

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antonella bicci
visitata il 18 gennaio 2005


Le Adorazioni del Bramantino. Arte mistero e fede nella Milano del Quattrocento Dal 6/12/2005 al 8/02/2006
Pinacoteca Ambrosiana, Piazza Pio XI 2 SALA 23, Milano –
www.ambrosiana.it ; www.bramantino.it
Ingresso: intero euro 7,50; ridotto euro 4,50 (riduzione del biglietto anche ai possessori del biglietto della mostra Caravaggio e l’Europa a Palazzo Reale)
Orari: da martedì a domenica 10.00/17.30; chiuso lunedì
Catalogo: edizioni Skira


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