03 febbraio 2006

fino al 2.IV.2006 Damiani, de Nobili, Tosi. Scene e costumi Roma, Villa Medici

 
La scenografia collega il cielo e la terra. Lo sostiene Richard Peduzzi, scenografo di professione e direttore dell’Accademia di Francia a Roma. Per la prima volta insieme i lavori di tre grandi del Novecento…

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“Dal parallelepipedo vuoto della scena ogni scenografo ricava qualcosa di diverso”, racconta Peduzzi. “Si tratta soltanto, ed è in quel ‘soltanto’ che sta la difficoltà, di tagliare l’aria, di tagliare il ghiaccio, di ricostituire uno spazio che non è mai esistito.”
Lo hanno saputo fare con genialità Lila de Nobili (Castagnola, Svizzera 1913-Parigi 2002), Luciano Damiani (Bologna 1923) e Piero Tosi (Firenze 1927), grati ai grandi maestri che hanno indirizzato le loro rispettive formazioni: Ferruccio Ferrazzi e Aristide Sartorio, Giorgio Morandi e Ottone Rosai.
Sfiorare con lo sguardo i bozzetti teatrali di Luciano Damiani vuol dire inseguire le tracce di grafite, inchiostro e pastello con cui sono delineate le scene della Vita di Galileo. Oppure il guazzo e il pastello de Il giardino dei ciliegi. Ma l’apoteosi è certamente nei pastelli acquerellati de La Tempesta (1977-78), uno dei momenti più felici del connubio Damiani-Strehler al Piccolo di Milano, iniziato nel ’52 e durato una trentina d’anni.
Di grande effetto i costumi disegnati da Piero Tosi (e realizzati quasi sempre dalla Sartoria Tirelli) per capolavori cinematografici e teatrali. Qualche esempio? L’abito per la Callas in La Sonnambula, quello indossato da Claudia Cardinale nel Gattopardo, nei panni di Angelica nella celebre scena del ballo a Palazzo Ganci, o ancora il vestito da passeggio di Silvana Mangano in Morte a Venezia. Colpisce la disinvoltura -basata su una fedeltà quasi maniacale- con cui Tosi guarda alla storia dell’arte e alla storia della moda e del costume, coniugandola con una sensibilità tutta sua, effervescente di sperimentazioni. Le ricerche partivano nei mercatini delle pulci, in mezzo a montagne di stracci: “c’era anche chi vendeva solo cappelli o nastri, ombrelli o ventagli” -ricorda Tosi- “è straordinaria l’emozione, ed unico il suggerimento che può dare la stoffa del momento.”
Luciano Damiani, Il Giardino dei Ciliegi, Cechov, regia: Mario Ferrero (1961-62) tempera e pastello, 61,5 x 25 cm Foto © Massimo Piersanti - Courtesy Villa Medici, Roma
Dall’incontro di mostri sacri come Maria Callas, diretta da Leonard Bernstein alla Scala in La Sonnambula, nel 1955, con scene e costumi firmati da Piero Tosi o, sempre la Callas nello stesso anno -alla Scala con la regia di Visconti- stavolta accanto a Giuseppe Di Stefano in La traviata con scene e costumi di Lila de Nobili, sono nati spettacoli unici, pietre miliari della storia del teatro, del cinema e, simultaneamente, del costume e della scenografia. “La magia era data dal clima, dal tutt’uno del lavoro di scenografia, regia, costumi, dagli attori e dai cantanti”, afferma Tosi citando i grandi registi con cui ha lavorato, tra cui Bolognini, De Sica, Fellini, Pasolini, Zeffirelli, Liliana Cavani e, naturalmente, Luchino Visconti.
Quanto a Lila de Nobili, il cui lavoro passa per la prima volta in una mostra, è considerata “l’ultima grande rappresentante della tela dipinta a teatro”. Esordì a Parigi, nel ’47, con la scenografia di Rue des Anges che le propose il regista Raymond Rouleau: fu l’inizio di una collaborazione trentennale.
“Lila aveva il pennello facile”, afferma Gioia Fiorelli Mariani, sua assistente per molto tempo. “Persino per strada. Camminava con il suo cestino e all’improvviso si fermava e si metteva a disegnare. Faceva ritratti bellissimi. Ha riempito migliaia di album e quaderni.” La sua unicità sta nell’aver costruito lo spazio accostando pennellate brevi e nervose, dense di colore; i suoi sono racconti per immagini, veri e propri story-board.

manuela de leonardis
mostra visitata il 25 gennaio 2006


Damiani, de Nobili, Tosi. Scene e costumi. Tre grandi artisti del XX secolo
a cura di Gioia Fiorelli Mariani, François Regnault, Dino Trappetti
Roma, Gallerie di Villa Medici – Accademia di Francia , Viale Trinità dei Monti, 1 – orario martedì-domenica 11-19 (chiuso lunedì) , biglietto intero € 8,00 intero (riduzione di € 2,00 per tutti gli abbonati ai teatri di Roma); ridotto € 4,50
per informazioni tel. 066761291 – catalogo Skira
www.villamedici.it


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