24 marzo 2006

fino al 28.V.2006 Charles Szymkowicz – Volti dalla memoria San Gimignano (si), Galleria Raffaele De Grada

 
Attraverso un estroverso e coinvolgente espressionismo, Szymkowicz riesuma dalla memoria volti e personaggi. Con i quali intesse un dialogo. Fatto di affinità...

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La personale di Szymkowicz, a cura di Enrico Crispolti, ripercorre il percorso dell’artista belga attraverso 107 opere, di cui 70 dipinti di grande formato, e 37 disegni.
Charles Szymkowicz (1948) comincia a dipingere negli anni ‘60, quando, attraverso un realismo di tipo espressionista, si rivolge a temi di denuncia politico-sociale che richiamano il lavoro di artisti come Käthe Kollwitz o, per il tipo di composizione, Renato Guttuso (dal quale resta folgorato nel 1963, anno in cui, appena quindicenne, visita la personale al Palais des Beaux Arts di Charleroi in Belgio). E Guttuso resterà una delle presenze più importanti per Szymkowicz, che lo riconoscerà sempre idealmente come il proprio maggior maestro; una stima ed un affetto ricambiati dall’artista italiano che definirà successivamente la pittura del giovane belga come “fatta col fuoco e col sangue”. Tuttavia, come lo stesso Crispolti ha precisato, Szymkowicz non è un guttusiano: “la sua personalità forte nell’appropriazione della suggestione si è resa indipendente”. Fra gli anni ‘60 e ‘70 il lavoro di Szymkowicz contiene forti richiami all’espressionismo esistenziale di artisti come Kokoschka, Soutine e Bacon, sia per l’impianto formale che per i soggetti raffigurati. Allo stesso tempo sono presenti implicazioni gestuali e materiche, eredità dell’informale. Negli anni ‘80 l’attenzione si sposta sul vissuto del mondo attuale, denunciandone l’aspetto consumistico, alienante e disumanizzante. A denotare questa fase la serie di composizioni dedicate all’incubo atomico e alla violenza, come Grand enfant de la bombe (1982) e La main devant la bombe (1984). Il volto umano diviene il soggetto principale: volti tragicamente urlanti, indagati nelle rughe di espressione, incombenti, capaci di richiamare l’intero corpo umano, vengono proposti in tele di grandi dimensioni.
Charles Szymkowicz, Léo Ferré in scena, 2001, acrilico su tela, cm 170x200 A partire dagli anni ‘90 l’artista crea una propria galleria di ritratti, ciò che egli definisce un “personale Pantheon di numi tutelari, di fratelli umani”, ovvero i propri padri spirituali, modelli di ispirazione artistica, umana e intellettuale. Una sala della Galleria De Grada è stata suggestivamente allestita con una parete di ritratti a personaggi appartenenti alla storia dell’arte quali, fra i tanti, Pablo Picasso (1990), Käthe Kollwitz (1991), Francis Bacon(1993) e Oskar Kokoschka (1993). Sul finire degli anni ’80, per tutti gli anni ’90 e a partire dal 2000 l’artista belga, oltre a mantenere la sua apertura verso punti di riferimento storici, siano essi artistici, culturali, letterari o di elezione affettiva, nei quali si riconosce per la passione dell’affermazione del vissuto, incentra la sua attenzione sull’universo familiare. Da qui i Volti dalla memoria del titolo. La morte della madre in special modo scatena in Szymkowicz una copiosa produzione artistica (La mort de Sura–Ajdla I e II, del 1985 e Sura–Ajdla ma maman, del 1987), cui si aggiungono raffigurazioni del padre Joseph e della figlia Sarah, nonché diversi autoritratti. Attraverso un tessuto pittorico macroscopico, aggettante, quasi scultoreo, capace di annullare l’allusività spaziale e quindi proteso ad un’evocazione di tempo assoluto, Szymkowicz continua oggi a realizzare lavori di grandi dimensioni dedicati a volti che riaffiorano dalla storia. Volti con cui egli può dialogare, ai quali si accompagnano lavori di recente realizzazione dedicati al paesaggio toscano –Suite Toscane (2004)– che ha imparato ad amare grazie all’amico Léo Ferré, per lungo tempo residente a Castellina in Chianti.

sara paradisi
mostra visitata il 4 marzo 2006


dal 4 marzo al 28 maggio 2006
Charles Szymkowicz.Volti dalla memoria – a cura di Enrico Crispolti
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffele De Grada
Via Folgore, 11 San Gimignano
tel. 0577- 940348 – aperto tutti i giorni dalle ore 11.00 alle 18.00
biglietto intero euro 3.50, ridotto 2.50 (si può vedere la mostra ed il museo)
catalogo, a cura di Enrico Crispolti, Edizioni Le Crache-Noir


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