30 marzo 2006

fino al 4.V.2006 A casa di Andrea Mantegna Mantova, Casa del Mantegna

 
La sfilata delle manifestazioni per il centenario mantegnesco non si è aperta nel migliore dei modi. Non mancano le occasioni per gustare opere di alto livello. Ma si avverte l'assenza di logica e coerenza…

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Siamo stati invitati da Andrea Mantegna, ma il padrone di casa, purtroppo, non si è fatto trovare. Prima di uscire ha abbandonato qualche lettera qua e là ed un solo dipinto, il restauratissimo Redentore del museo di Correggio. Eppure sembra ci siano proprio tutti i personaggi più importanti che nei lunghi anni di soggiorno del Mantegna alla corte dei Gonzaga (1459-1506) gravitarono attorno al suo mondo artistico, influenzandolo e, soprattutto, rimanendone influenzati. Letterati (bellissimo il Ritratto di Battista Fiera eseguito tra il 1507 e il 1508 da Lorenzo Costa il Vecchio), umanisti, musicisti e rappresentanti della corte gonzaghesca tra Quattro e Cinquecento: da Ludovico II a Francesco I, portati in mostra dai profili delle medaglie di Pisanello e Sperandio Savelli, a Francesco II, marito di Isabella d’Este, effigiato nel magnifico busto in terracotta di Gian Cristoforo Romano. E nonostante non manchino le buone occasioni (è un piacere vedere affrontati i due presunti Busti di Isabella d’Este, quello di Edimburgo e quello proveniente dalla collezione Malagelada di Barcellona, potendoli confrontare con la famosa Medaglia per Isabella d’Este di Gian Cristoforo Romano, 1498-1500), si ha il timore che l’apertura delle celebrazioni per il centenario mantegnesco sia avvenuta nel peggiore dei modi e che per la fine dell’anno il nome del pittore sarà servito come specchietto per le allodole in non poche occasioni di scarso livello.
L’esposizione si divide sui due piani della casa del Mantegna, che da sola merita comunque una visita, e si vende come una mostra didattica, non riuscendo però a mantenersi coerente in tal senso. Le puerili riproduzioni di strumenti musicali dell’epoca non si accordano al gran numero di lettere e manoscritti presentati sullo stesso pianterreno. Così ci si sente subito un po’ spaesati e si avanza, senza Luca Fancelli, Fregio di camino, 1450-1460, 35,5X178X7 cm., Mantova, Museo di Palazzo Ducale, castello di San Giorgio, camera dei Soli trovare una logica, gustando ciò che c’è di buono. Bellissimo, che sia o meno un autografo del Mantegna, il bronzetto di Marsia tramutato in San Sebastiano proveniente da Vienna. Ed è un manufatto di altissima qualità, che si fatica però ad attribuire al Mantegna stesso, il Cristo risorto in terracotta di collezione privata mantovana. Il collo della scultura presenta un chiaro intervento di fissaggio al busto e si ha l’impressione che la testa, così idealizzata e senza nulla di mantegnesco, possa essere un inserimento successivo. Ottima l’occasione per vedere da vicino la Madonna degli angeli di Nicolò da Verona, “un precoce, sebbene modesto, mantegnesco”, di solito poco visibile e mal illuminata.
Il piano superiore della casa è invece tutto dedicato alla rievocazione. Tre diverse sezioni multimediali ricordano i capolavori del maestro che, per ovvie ragioni, non possono essere in mostra, dalle decorazioni della Camera degli Sposi ai Trionfi di Cesare di Hampton Court.

stefano bruzzese
mostra visitata il 15 marzo 2006


A casa di Andrea Mantegna. Cultura artistica a Mantova nel Quattrocento
A cura di Rodolfo Signorini
Mantova, Casa del Mantegna – Dal 26 febbraio al 4 giugno 2006
da martedì a domenica: ore 10.00-18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)
Biglietto: Intero € 5 – Ridotto € 3 (giovani dai 18 ai 24 anni, insegnanti, soci del Touring Club Italiano) / Gratuito (minori di 18 anni e oltre i 65 anni, gruppi di scolaresche con prenotazione obbligatoria, docenti e accompagnatori di gruppi di studenti)
Informazioni: Call center 0376 432432 – www.turismo.mantova.it
Prenotazioni: www.vivaticket.it – Call center 199.112.112


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