06 giugno 2006

fino al 4.IX.2006 Jannis Kounellis Napoli, MADRE

 
Terzo atto per il MADRE di Napoli. La mostra di Kounellis prende il via dove finisce l’Atto Secondo: la collezione del museo in cui compaiono Burri e Fontana, Klein e Twombly. É da qui che l’artista greco prende le mosse…

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Si configura come un terzo atto denso, affollato e poco strutturato, quello dedicato a Jannis Kounellis (Pireo, Grecia, 1936; vive a Roma) dal Museo d’Arte contemporanea Donna Regina. Le sale, spesso troppo piccole per le opere che sono destinate ad accogliere, sono organizzate in ordine rigorosamente non cronologico, cosa che per un’antologica che spazia con opere dal 1957 –le bottiglie vuote posate su di un foglio di cartone, presenti nell’ultima sala– ad installazioni del 2006 –le brandine fasciate di bende intrise di vernice color sangue, presentate alla Galleria Bonomo di Roma– risulta particolarmente disorientante.
Ma, ricordando le parole dello stesso Kounellis, secondo cui “ogni mostra è un atto unico”, scritto per il luogo nel quale deve essere rappresentato, sembrerebbe che questa mostra sia stata concepita come una valigia dei ricordi. Gli oggetti prendono posto lì dove c’è spazio, stringendosi un po’, facendosi posto a vicenda, accavallandosi anche, ma con grande coesione.
E di ricordi, nella sua valigia di viaggiatore, Kounellis ne ha parecchi, stipatisi durante i suoi cinquant’anni di attività: sin dal ‘56 quando sbarca a Roma per iscriversi all’Accademia di Belle Arti, convinto di fare pittura, convinzione che lo accompagnerà per tutta la vita; le sue lastre d’acciaio, che si appendano alla parete o che si conformino al suolo, che supportino pappagalli o che contengano carbone, sono, per l’artista, rigorosamente quadri.
Jannis Kounellis - Veduta parziale dell’installazione: Senza titolo, 2006, 14 cavalli vivi, Courtesy Museo MADRE, Napoli
Nella mostra napoletana sono presenti molti importanti pezzi tirati fuori dalla valigia magica di Kounellis: il trenino del 1977 che si inerpica a spirale lungo una colonna, o la Tragedia civile, oramai mitica installazione presentata alla Galleria Amelio di Napoli nel ’75. Ancora, l’installazione della prima mostra di Kounellis da Amelio, quella del ’69, così come il primo lavoro con le lettere presentato al pubblico, in mostra nel 1960 presso la galleria la Tartaruga di Roma.
Un altro aspetto, inoltre, emerge da questa mostra, un dato che i critici italiani non hanno mai voluto troppo sottolineare: il debito, tutto linguistico, all’opera di Joseph Beuys, che risulta palese proprio passando dalle sale della collezione stabile del Madre con le opere dell’artista tedesco. L’installazione, che chiude la mostra, presentata nel 2000 al Castello di Genazzano, con i letti e le coperte di guerra, con le lamiere metalliche martoriate a simulare la presenza di corpi sofferenti, non può non ricordare i lavori più direttamente ispirati alla guerra, di beuysiana fattura.
Infine, circa la presenza dei cavalli, che ha fatto infuriare gli ambientalisti, nella riproposizione della performance presso la galleria l’Attico di Roma del ‘69, l’interrogativo sorge spontaneo: se la performance è, nell’arte contemporanea, un atto unico e contestualizzato nel tempo e nello spazio, che senso ha riproporla? Non sarebbe bastata la tecnologia -quella sì contemporanea- semplicemente per rievocarla?

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giovanna procaccini
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Jannis Kounellis
Museo MADRE, Via Settembrini, 79 – (Centro Storico) 80139 Napoli
Info: tel. +39 0815624561- web site: www.museomadre.it
Orari: dal lunedì al giovedì e domenica ore 10.00 – 21.00, venerdì e sabato ore 10.00 – 24.00, martedì chiuso
Biglietti: intero 7,00 euro, ridotto 3,50 euro
Catalogo: Jannis Kounellis, ed. Electa, 30 euro (prezzo in mostra)


[exibart]

3 Commenti

  1. kounellis e sempre Kounellis mostra perfetta
    ottima mostra per conoscere l’artista

    pecca manca il ristorante

  2. l’ho visto all’inaugurazione… troppa gente… ma ne è valsa la pena, bellissima la performance del violoncellista…

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