16 dicembre 2008

fino all’1.III.2009 Carlo Cardazzo Venezia, Guggenheim

 
La Collezione Peggy Guggenheim celebra i suoi primi sessant’anni. E dedica a Carlo Cardazzo, di cui ricorre il centenario dalla nascita, una mostra originale e preziosa. Per omaggiare una straordinaria figura di gallerista, collezionista, mercante d’arte, editore...

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Chiunque abbia avuto a che fare con l’arte e con gli artisti che negli anni ‘40 e per tutti gli anni ‘50 hanno vissuto a Venezia o vi hanno transitato, inevitabilmente si è imbattuto nella figura di Carlo Cardazzo, nella sua galleria Il Cavallino o in qualcuno dei suoi numerosi cataloghi e volumi editati con il logo della galleria. Eppure molti, tanti, non sanno ancora chi realmente fosse e quale e quanta fu la sua influenza nel mondo dell’arte.
Questa mostra, come sostiene il suo curatore, Luca Massimo Barbero, si propone di far conoscere Cardazzo attraverso la “traduzione in immagine” della sue vicende artistiche e professionali. Un’operazione ambiziosa, ma dal risultato sorprendente.
Gallerista, collezionista, mercante d’arte, editore, promotore di dibattiti culturali, insomma un personaggio “vulcanico” ma non dirompente, Carlo Cardazzo sapeva ascoltare, sapeva farsi consigliare, come dimostra il suo lungo sodalizio con Giuseppe Cesetti e Carlo Scarpa.
Il 25 aprile 1942, alla presenza delle maggiori autorità veneziane, Carlo Cardazzo inaugurava a Venezia la Galleria del Cavallino. Come scrive Claudia Gian Ferrari, si trattava di “un punto d’arrivo, rispetto all’attività di elegante e preziosa editoria di letteratura e di arte che Cardazzo svolgeva ormai da un decennio e attorno alla quale si era creato un cenacolo di intellettuali raffinati, che lo consideravano un qualificato punto di riferimento. Ma era anche, e sicuramente, un punto di partenza, più rischioso, ma senz’altro più affascinante, nel mondo del mercato, con la costruzione di un progetto culturale di ampio respiro”.
Giorgio Morandi - Natura morta - 1938 - olio su tela - cm 31x46 - coll. Claudia Gian Ferrari, Milano
Sintomatica, in questo senso, risulta l’apertura e la gestione del Padiglione del Libro ai Giardini della Biennale nel 1950: Cardazzo viene così ad assumere un “ruolo” di promotore culturale impegnato nelle scelte e nelle proposte dell’editoria d’arte.
Davvero inarrestabile la sua vitalità, tanto che nel 1946 apre la Galleria del Naviglio a Milano, infittendo così sempre più il rapporto con gli artisti e gli intellettuali d’oltre oceano. Primo gallerista a occuparsi del lavoro di Lucio Fontana, del quale nel 1949 espone Ambiente spaziale a luce nera, nel 1955 dà vita a Roma alla Galleria Selecta.
Torniamo indietro di qualche anno. Nel 1946 Carlo Cardazzo conosce Peggy Guggenheim; con lei, oltre all’amore per le avanguardie artistiche, in particolare per il Surrealismo, e la promozione dell’arte americana, condivide una buona dose di “coraggio” e “intuizione”, doti che hanno consentito a entrambi la scoperta di nuovi talenti. Grazie a Cardazzo, Peggy scopre artisti come Giuseppe Santomaso, Vinicio Vianello e Tancredi Parmeggiani (che seguirà con la stessa forza e ostinazione prodigata nella divulgazione dell’arte di Pollock); grazie a Peggy, Cardazzo conosce Cy Twombly, Jackson Pollock, al quale nel 1950, al Naviglio, dedicherà una grande mostra personale. Nel 1956 è ancora Carlo Cardazzo che pubblica la prima autobiografia di Peggy Guggenheim uscita in Europa: Una collezionista ricorda, a suggello di un sodalizio di stima, collaborazione e percorso comune, anche se in autonomia, come ricorda Barbero in un saggio a catalogo.
La mostra, nella sua articolazione, presenta la complicata vicenda artistica e professionale di Cardazzo, attraverso l’esposizione di lettere, documenti, fotografie, cataloghi – Peggy Guggenheim e Carlo Cardazzo all’inaugurazione della personale di Buffie Johnson alla Galleria del Cavallino, Venezia - 16 agosto 1948 - photo Archivio CameraphotoEpochesfogliabili anche grazie a monitor dotati di touch screen – e di numerose opere di autori oggi universalmente noti, come Lucio Fontana, Mario Sironi, Franz Kline e tanti altri. La Battaglia di Lepanto di Georges Mathieu e Il Grande Vaso Spaziale: Esplosione Nucleare di Vianello, presenti in mostra, sono la testimonianza tangibile della vitalità che dominava la scena artistica degli anni ‘50 e della forza creativa che scaturiva dalla galleria di Cardazzo.
Una mostra da visitare con calma e poi approfondire attraverso la lettura dei saggi in catalogo, frutto di una ricostruzione puntuale e filologica da parte di studiosi, da anni sulle tracce dell’arte del dopoguerra.
Una storia umana / quella di Carlo Cardazzo / nato a Venezia / vissuto altrove / ritornato a San Michele / in Isola / nelle acque / della laguna”, recita la prima strofa della poesia Vita cielo fleur che a lui dedica Milena Milani, sua compagna nella vita e nell’arte. Unico rammarico del curatore, e che ci sentiamo di condividere: “Non aver potuto vedere l’azzurro dei suoi occhi, le immagini in bianco e nero o troppo distanti, purtroppo, non ce lo consentono”.

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adriana scalise
mostra visitata il 31 ottobre 2008


dal 31 ottobre 2008 al primo marzo 2009
Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte
a cura di Luca Massimo Barbero
Collezione Peggy Guggenheim
Dorsoduro 701 (zona Accademia) – 30123 Venezia
Orario: da mercoledì a lunedì ore 10-18
Ingresso: intero € 10; ridotti € 8/5
Catalogo Electa
Info: tel. +39 0412405411; fax +39 0415206885; info@guggenheim-venice.it; www.guggenheim-venice.it

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