13 settembre 2009

L’EVOLUZIONE DAL CAOS

 
“Fertilizzare” - culturalmente, s’intende - il cuore verde dell’Italia. A Terni un altro esempio di riconversione industriale che guarda (anche) al contemporaneo. Ne parlano i responsabili di Indisciplinarte, che dallo scorso maggio co-gestisce le attività dell’ex Siri. Mentre si apprestano a inaugurare la quarta edizione del Festival es.terni...

di

Cos’è Indisciplinarte, da chi è formata e cosa ha fatto
sino ad oggi?

Indisciplinarte nasce nel 2005 dall’incontro tra Massimo
Mancini e Linda Di Pietro che, dopo aver lavorato nell’organizzazione di
progetti legati principalmente alla performance e alle arti della scena
contemporanea, decidono di operare a Terni. Oggi Indisciplinarte è una società
composta da professionisti che si occupa di curatela, comunicazione, lobbying,
progettazione europea e sviluppo culturale territoriale. Da maggio 2009
co-gestiamo a Terni gli spazi del Caos – Centro Arti Opificio Siri.

Uno spazio piuttosto… unico!
Già, è un’area complessiva pari a 5.600 metri quadri, con
il nuovissimo museo contemporaneo nell’edificio originario della ferriera che
occupa 3mila metri quadri; circa 1.500 di ambienti polifunzionali per attività
espositive, residenze artistiche, didattica; un teatro da trecento posti;
infine la piazza, la sezione archeologica del museo civico e un bookshop/ristoro
che rappresenta il centro aggregativo di tutto il polo.
L'esterno del CAOS - Centro Arti Opificio Siri
In che modo vi siete trovati a co-gestire le attività
di Caos?

Indisciplinarte è stato il primo soggetto a dimostrare
interesse sugli spazi dell’ex Siri, sperimentandone l’utilizzo sin dal 2006 con
attività temporanee tra cui mostre, convegni, residenze artistiche, progetti
site specific e le tre edizioni del festival es.terni (www.exsiriterni.it). È anche grazie al
successo di queste iniziative che la vocazione del centro si è orientata in
direzione dell’arte contemporanea e della ricerca teatrale. Nella prima ipotesi,
infatti, gli stessi spazi sarebbero stati destinati a divenire museo civico
permanente, senza esposizioni temporanee, né attività di residenza e
collaterali. La partecipazione al bando di gara pubblico per la gestione del
sistema museale è stata quindi la naturale evoluzione del progetto avviato da
anni su questo territorio e della rete di relazioni che intorno a quel progetto
si era andata costruendo, come il legame con Civita, avviato già nel 2007.

In cosa consiste il vostro lavoro a Caos?
Coordiniamo le attività in sede, progettiamo, gestiamo e
realizziamo la programmazione delle attività culturali, degli eventi e delle
mostre in collaborazione con Civita servizi. E poi servizi di comunicazione,
marketing, merchandising.
Marco Bonafè - Untitled - 2009
Quali filoni seguirà la programmazione di Caos nel
prosieguo della stagione?

Caos lavorerà su una programmazione multidimensionale o
“indisciplinare” che tende a intersecare artisti del nostro tempo con aperture
sui maestri del passato. Caos nasce infatti come centro d’arte, come luogo di
produzione prima che di esposizione, come attivatore prima che come attrattore.
Un progetto su cui puntiamo è la residenza, che inviterà artisti giovani e
affermati ad abitare per un periodo tra i tre e i cinque mesi gli spazi del
Centro. Un altro elemento di lavoro sono le mostre di rilievo internazionale,
che verranno costruite assieme a curatori e partner diffusi sul territorio
nazionale.
Tra gli altri progetti in cantiere, la quarta edizione di es.terni,
una grande mostra dedicata al maestro rinascimentale Piermatteo d’Amelia, un
progetto distribuito in quattro anni a partire dal 2010 dedicato alla Qualità
della Vita sulle tematiche del design e architettura, dell’energia,
dell’ambiente e del cibo. Inoltre Caos è un “contenitore” multiplo, in cui entrano in gioco chi produce arte, la comunità che
entra in contatto con l’arte e chi media questo incontro. Ed è in questa fase
di mediazione che s’immette la nostra progettualità. Si tratta di un meccanismo
di “fertilizzazione incrociata”: il museo si fa agente dello sviluppo locale
attraverso la promozione e implementazione di progetti e nuovi prodotti
culturali, e le migliori condizioni urbane e sociali creano i presupposti per
una maggiore domanda di cultura.

Enrico Vezzi - L'aria di un paese - 2008Come pensate di intessere un dialogo con le altre
realtà umbre che sono nate o che stanno nascendo?

È indispensabile fare sistema sul territorio regionale,
soprattutto in una Regione come l’Umbria che, pur piccola, si scontra con una
politica culturale locale poco sistemica. Ad oggi Caos ha avviato progetti di
collaborazione con Palazzo Lucarini a Trevi e osserva con interesse le attività
della Fondazione Burri a Città di Castello e della Galleria Civica d’arte
moderna di Spoleto. Caos ha inoltre interesse a collaborare con il sistema di
artisti, gallerie e collezionisti dispiegati sul territorio, guardando anche a
Roma, intendendo Terni come città-cerniera, città-snodo e città di “frontiera”
che vuole percorre strategie culturali “frontaliere”.

Com’è stata la risposta in termini di pubblico e di
attenzione da parte della città in questi primi mesi dall’apertura?

Incoraggiante: circa 7mila ingressi nei primi due mesi
dall’inaugurazione, con l’obiettivo di raggiungere un afflusso costante di
persone, mescolandosi, concependo musei, teatro, spazi espositivi e
laboratoriali, bar, bookshop e concert hall come un “lieu unique”. La città ha accolto questo
nuovo spazio con curiosità e grande aspettativa, come evidente manifestazione
di un’identità culturale in trasformazione e come un primo passo verso la
costruzione di un distretto culturale evoluto.

articoli correlati
es.terni,
l’edizione 2008

a cura di massimiliano tonelli

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n.
59. Te l’eri perso? Abbonati!


dal 18 al 26 settembre 2009
Festival
es.terni 2009
CAOS – Centro Arti Opificio
Siri
Viale Campofregoso, 98 – 05100 Terni
Info: tel.
+39 0744461619; info@caos.museum;
www.ternifestival.it

[exibart]


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