05 novembre 2009

fino al 12.XI.2009 Mimmo Rotella Bologna, Galleria Forni

 
Graffi, strappi, divi tormentati. Artista alla moda, acclamato da pubblico e critica, il maestro del décollage conosce nuova fama. Dopo New York e Milano, ora sbarca a Bologna. Con un timido incontro...

di

Strappare i manifesti dai muri
è la sola soddisfazione, l’unico mezzo per protestare contro una società che ha
perso il gusto per il cambiamento e per le favolose trasformazioni
”. Parole lapidarie quelle di Mimmo
Rotella
(Catanzaro, 1918 – Milano, 2006), che non fu semplicemente
l’unico esponente italiano del Nouveau Réalisme e attivo protagonista della
storia dell’arte nella creazione di nuove metodologie artistiche, ma
soprattutto fu acceso provocatore del proprio tempo.
Il celebre décollage nacque infatti come
pronta rottura al normale collage e alle forme già praticate dalle avanguardie
storiche. Atto di appropriazione del reale e gesto di dissacrazione delle icone
massmediali, volto alla rivitalizzazione del detrito urbano, trasformato in metafora
del mondo. Attraverso controllate azioni di esplosione vitalistica nei
confronti dell’immagine pubblicitaria, Rotella è come se avesse spogliato il
paesaggio urbano delle sue innumerevoli cover, rivelandole nel caos del loro
confuso succedersi.
Il risultato è la
creazione di graffianti opere multicolore dal forte appeal visivo, ottenute da
brandelli di star hollywoodiane e da lacerti di lettere a caratteri cubitali,
che si scontrano e riemergono dalle molteplici stratificazioni dei cartelloni
incollati. Tra passato e presente.
L’esposizione alla
Galleria Forni – American Dreams, curata da Piero Mascitti – si presenta come
un sommario e rapido approccio alla ricerca artistica del decollagista. Una
sorta di compendio bolognese dell’attività svolta dalla storica Knoedler
Gallery di New York e dalla Galleria Tega di Milano, che recentemente gli hanno
dedicato ampio spazio.
Mimmo Rotella - Il Cantante - 1963 - décollage - cm 45x54 - courtesy Galleria Forni, Bologna
Come in quest’ultima,
il giorno dell’inaugurazione è stato presentato il notevole volume – a cura di
Alberto Fiz, edito da Skira – che non illustra la mostra, ma funge da utile
complemento. Insieme ai noti capolavori degli anni ‘60, come Ercole e Dopo la doccia, vi sono anche Arman, Christo, Perilli e altri suoi colleghi
novorealisti, che permettono di percepire le suggestioni e la temperie
culturale che ruotavano attorno a Rotella.
Sicuramente per
Bologna è una buona occasione per avvicinarsi all’artista calabrese, almeno per
chi non avesse conosciuto prima i suoi lavori. In particolar modo se si
considera che in città il Nouveau Réalisme sta tornando in auge con diverse
mostre, come quelle dedicate dalla Galleria Arte e Arte a Villeglé e, in questi mesi, a Tinguely.
Mimmo Rotella - Religioso - 1954 - retro d’affiche - cm 134x43 - courtesy Galleria Forni, Bologna
Per tutti può essere
un mezzo semplice per osservare da vicino anche le opere meno note. Perché Rotella
non fu solamente autore di décollage, ma anche di artypo, effacage, retro d’affiche e tele emulsionate.
E, strano a dirsi, ci si può trovare di fronte a strappi quasi monocromi, che
non lasciano intravedere immagini brillanti di grandi divi, ma anonime croste
cartacee di gusto informale. Tutte da (ri)scoprire.

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dal 10 ottobre al 12 novembre
2009

Mimmo Rotella – American Dreams

a cura di Piero Mascitti
Galleria Forni
Via Farini, 26 – 40124 Bologna
Orario: da martedì a sabato ore 9.30-13 e 16-19.30
Ingresso libero
Catalogo Skira
Info: tel. +39
051231589; fax +39 051268097; forni@galleriaforni.it;
www.galleriaforni.it

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