08 ottobre 2010

SOCIAL NETWORK

 
Sono le nuove forme del Socialismo nell’arte contemporanea. A tirare le fila dei vari Start e opening collettivi, torna la Giornata del Contemporaneo. Con l’immagine-guida di Stefano Arienti e il (pio) desiderio di affrontare crisi e tagli. Appuntamento, gratuito ovviamente, domani, con eventuale coda domenicale...

di

Collettivo, condiviso, partecipato. Termini normali da
trovare in un saggio di Pierre-Joseph Proudhon, o magari di Louis Auguste
Blanqui. Ma che ultimamente fanno sempre più spesso capolino in certi
comunicati che circolano per il tormentato mondo dell’arte. Sì, perché se il
Socialismo non vive una buona stagione sul piano politico – anche dalla
“troika” Raoul-Fidel Castro arrivano timide ma sempre più concrete aperture -, dalle
nostre parti pare trovare inaspettate applicazioni legate a eventi d’arte
contemporanea.

C’è anche questo fra le motivazioni profonde
dell’inarrestabile proliferare – cosa degli anni più recenti – dei variamente
intitolati opening collettivi, Start, art-night: momenti con i quali le
gallerie d’arte, ma anche musei, locali, biblioteche e altri “attori” del
settore, cercano di ammaliare un più largo possibile “popolo dell’arte” – e ci
risiamo -, scendendo dal figurativo piedistallo sul quale l’immaginario
collettivo spesso li colloca e recuperando al “moloch” artworld una dimensione
più umana.

E a proporsi un po’ come la “mamma” dei vari eventi
locali, c’è da sei anni la Giornata del Contemporaneo, progetto annuale con il quale
l’AMACI – Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani porta queste
istanze su un piano nazionale e diffuso. Quest’anno sono infatti oltre mille –
1.031, per la precisione – i musei, le gallerie, le associazioni e i luoghi
d’arte pubblici e privati che aprono le loro porte gratuitamente, per
presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e
conferenze.

Megaparty nella hall del Maxxi per la Giornata del Contemporaneo - photo Simone Cecchetti
Come nelle passate edizioni, l’Associazione ha affidato
l’ideazione dell’immagine guida della Giornata a un artista italiano di fama
internazionale: dopo Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan, Paola Pivi e Luigi Ontani, quest’anno è la volta di Stefano
Arienti
, che ha
realizzato per l’occasione l’opera Cristalli, un omaggio (amaro) al nostro
(frantumatissimo) Paese alla vigilia del 150° anniversario dell’Unità
Nazionale.

Impensabile ovviamente dare anche soltanto un’idea di
quanto bolle in pentola per quella che diventa sempre più una directory del
“sistema Italia” nell’arte contemporanea. Non si può comunque non registrare –
sintomatico? – il passo avanti di Roma, che ha rotto gli indugi prendendo per
certi versi la guida dei “nuovi Mille” con l’organizzazione di Roma
Art2Nights
, un
intero weekend animato da gallerie private e fondazioni in collaborazione con
Macro e Maxxi, tra vernissage, aperture straordinarie degli spazi, incontri con
gli artisti. Con una coda festaiola – che non guasta mai – che si prevede
affollatissima, visto che il party di sabato 9 nella hall del museo fresco
vincitore dello Stirling Prize sarà a ingresso libero.

Random, qualche altro suggerimento curioso dal programma
della Giornata, consultabile nella sua totalità sul sito dell’Amaci. Come il
progetto I cani non mangiano da 5 giorni di canecapovolto + Ele Rainer & Hinna Reval, alla Fondazione Brodbeck di
Catania, dove una telecamera invia in streaming video l’immagine a camera fissa
dell’esterno di una casa feudale del 1872, trasmessa su una grande parete,
all’interno dei locali della Fondazione. Intanto, in alcuni spazi della casa,
dei microfoni raccolgono e modulano i suoni rimandandoli tramite diffusori
acustici. 

Interno della Fondazione Brodbeck di Catania
Tappeto in Musica
è la proposta della napoletana Fondazione Morra, un
evento a cura di Achille Bonito Oliva che vede l’artista Baldo Diodato e il maestro Antonio Caggiano
posizionare 50 lastre di rame sulla terrazza del Museo Nitsch; l’opera prenderà
forma grazie all’intervento delle percussioni dell’Ars Ludi Lab e a quello del
pubblico, che verrà coinvolto direttamente nell’esecuzione. “Un workshop
intensivo, che simula i tempi densi e compressi di una commessa professionale,
con i partecipanti invitati a progettare e realizzare un oggetto innovativo per
contenere o consumare un prodotto gastronomico tipico del territorio
”: questa l’originale proposta di Trivial
Parsòt
– Workshop
di packaging gastronomico promozionale, un’idea di Miroarchitetti proposta
dalla CA Gallery a Bologna.

massimo mattioli


sabato 9 ottobre 2010

Giornata del Contemporaneo

Info: www.amaci.org

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui